De Laurentiis: «Ancelotti centravanti del Napoli»
Meret, braccio rotto: fuori quasi due mesi
Eun altro giorno è andato ancora. Non bisogna essere fan di Francesco Guccini per usare queste parole, ma è la realtà dell’estenuante attesa dell’annunciata svolta al Chelsea, sempre ad un passo, ma, puntualmente, rinviata. Eccoci allora alla solita minestra di questo tormentone: Antonio Conte in campo nel centro sportivo di Cobham per condurre la preparazione dei Blues – undici giocatori, rosa ridotta all’osso causa Mondiale -, Maurizio Sarri in attesa dell’investitura ufficiale, gli uomini di Roman Abramovich al lavoro per trovare una soluzione meno onerosa che, probabilmente, non esiste. L’oligarca russo vorrebbe infatti risparmiare qualche milione sulla doppia mossa, esonero di Conte e arruolamento di Sarri, ma finora non è stata inquadrata una via d’uscita. Il conto dell’ennesima rivoluzione nei Blues non è una cifra da poco: venti milioni, tra il licenziamento del manager attuale e l’avvento del nuovo.
I MURI DI ROMAN Abramovich si è scontrato con due muri. Il primo è quello eretto da Conte, che non ha alcuna intenzione di concedere sconti sullo stipendio che lo legherà al Chelsea fino al 30 giugno 2019. L’altro è quello del Napoli, che tiene legato Sarri con una clausola da otto milioni. In questo caso, l’unica strada praticabile è quella di liberare Sarri attraverso il mercato ed è in questa chiave che valettol’ af fai reJorg in ho,pe dina di primo piano in questa vicenda.
VICENDA JORGINHO Il centrocampista aveva infatti raggiunto l’accordo con il Manchester City diverso tempo fa. Una scelta comprensibile: il club campione d’Inghilterra, un allenatore come Pep Guardiola, uno stipendio importante. All’improvviso, quello che sembrava un trasferimento annunciato, ha registrato un colpo di scena. Jorginho sarebbe ora pilotato verso il Chelsea e secondo la versione fornita ieri dal presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, all’origine del cambiamento ci sarebbe la preferenza, da parte de giocatore, di una città come Londra come prossima destinazione. Al City tutto questo però non risulterebbe. Jorginho avrebbe infatti espresso il parere favorevole al trasferimento al club guidato da Guardiola almeno due mesi fa. Il fascino indiscutibile di Londra non avrebbe spinto Jorginho a cambiare idea e i giochi, in ogni caso, non sarebbero ancora fatti.
L’ESCAMOTAGE Jorginho sarebbe lo strumento per trovare un accordo nella questione Sarri. Nella valutazione complessiva dell’operazione, entrerebbe in ballo una quota riconducibile alla clausola che vincola il tecnico toscano al Napoli. Questa sarebbe la vera ragione del dirottamento da Manchester a Londra, non la suggestione di vivere nella scintillante capitale britannica. Il centrocampista sarebbe stato spiazzato da questo colpo di scena. Il suo stesso entourage fino a quarantotto ore fa era convinto che Jorginho avrebbe indossato la maglia del Manchester City.
CONTE PROFESSIONISTA Lontano da queste vicende, Antonio Conte sta continuando a svolgere il suo lavoro fino all’ultimo secondo in un’Inghilterra baciata dal sole di una splendida estate. L’allenatore e il suo clan stanno affrontando una situazione di precarietà con professionalità. Sanno, leggono, aspettano. Le carte della partita sono in mano ad Abramovich e al suo portafoglio. Ogni giorno che passa complica solamente l’opera di Sarri, con una lunga trasferta alle porte: il debutto del Chelsea è a Perth, Australia Occidentale, lunedì 23 luglio, amichevole col tutto esaurito. Un doppio problema, la lunghezza del viaggio e il fuso orario, che avrebbe complicato il lavoro ad un manager in una situazione normale, figurarsi ora con una staffetta in panchina annunciata da tempo e uno starter che ancora non ha deciso quando sia arrivato il momento di premere il grilletto per dare via alla gara.
Abramovich vuole risparmiare sui 20 milioni. Intanto Conte allena ancora la squadra