Tamberi salta in... famiglia E vola a 2.30, da leader 2020
La musica a palla sul far della sera, papà-coach Marco a dargli precise istruzioni dopo ogni tentativo, a bordo pedana anche Chiara, la fidanzata, addetta alle riprese per la diretta Instagram, Gianluca, il fratello maggiore giavellottista, mamma Sabrina, i nonni materni Graziella e Marcello e, appena fuori dalle recinzioni dell’impianto, nel rispetto delle regole sul distanziamento, un gruppo di amici che lo incita con tanto di cori. Gimbo Tamberi, in un ambiente così, si esalta. È familiare anche perché il campo Conti di Ancona, a pochi passi da casa, è quello degli allenamenti quotidiani.
La gara
Il 2.30 finale vale tanto. Pure la miglior prestazione mondiale stagionale all’aperto eguagliata. Alla quota, in questo tribolato 2020, erano già arrivati il bahamense Jamal Wilson in gennaio, l’australiano Brendon Starc e il sudcoreano Sang-hyuk Woo in febbraio. Nessuno, quindi, dopo lo scoppio mondiale della pandemia di Covid-19. Gimbo, solita mezza barba, alla terza gara in nove giorni, entra a 2.10, quando tutti gli avversari quattro giovani ragazzi locali sono già usciti di scena. Supera la misura alla prima prova, così come fa a 2.15. Poi, a 2.22, deve ricorrere alla terza. Chiede 2.27 e dopo un errore va oltre. Ecco i 2.30, risultato di prestigio. Serve il secondo tentativo, ma il salto è pulito, convincente. I tre a 2.34, soprattutto l’ultimo, non sono velleitari, ma nulli.
La rincorsa
«A metà gara - racconta soddisfatto - sono un po’ entrato in difficolta. “Colpa” della rincorsa, per la prima volta piena, a 11 passi. Arrivavo troppo sotto l’asticella. Poi, a 2.34, ci si è messa anche la stanchezza di una serie di salti molto ravvicinati». Dieci in poco più di mezzora. «Non riuscivo più a spingere a dovere - ammette - ma sono soddisfatto. Anche perché siamo a giugno, reduci da mesi difficili e peso 81 kg, 5 o 6 più del peso—forma. Il grazie più grande va a mamma e ai nonni che non possono seguirmi spesso». Dopo il 2.25 dell’esordio di sabato 20 a Formia e il 2.21 di giovedì sulla stessa pedana di casa per la sfida a distanza di “Jam(p) session”, l’arrivederci agonistico è per agosto. Intanto, nel resto del meeting marchigiano, 1’50”32 e 2’04”62 di Simone Barontini e Irene Baldasserri negli 800. A Piacenza 40”58 di Ayomide Folorunso nei 300 hs.