La Gazzetta dello Sport

RIBALTINTE­R

Conte se la vede brutta, rimonta vincente nel finale

- di Angioni, Clari, D’Angelo, Lusena, Schianchi (Foto: l’esultanza di Bastoni e dell’Inter dopo il gol vittoria)

Lukaku e Lautaro restano a secco Stavolta ci pensano i difensori De Vrij e Bastoni a regalare tre punti importanti per la terza posizione

Clamoroso al Tardini. Quando tutti sono convinti che il Parma abbia la vittoria in tasca, e il cronometro segna il 38’ del secondo tempo, l’Inter s’impenna, ribalta il copione e con due inzuccate si porta via i tre punti, tenendo a distanza l’arrembante Atalanta nella lotta per il terzo posto. Il successo dei nerazzurri ha dell’incredibil­e perché fino al momento del gol del pareggio di De Vrij (casuale dopo un tocco di Lautaro, sempre di testa) è il Parma a meritare di più. Ma il calcio è un mistero senza fine bello proprio per questa ragione: è capace di sconvolger­e la logica e di far arrivare in tavola un menu che proprio nessuno ha immaginato. Dopo il pari, con il Parma cui sono saltati i nervi e ne è la prova l’espulsione per proteste di Kucka, una discesa di Young sulla destra manda in tilt la difesa degli emiliani: cross pennellato di sinistro e sul secondo palo, solo soletto, c’è Bastoni che appoggia in rete. E’ il 42’ della ripresa. In 4’ l’Inter si esibisce in una rovesciata che spegne le polemiche già pronte ad affiorare dopo la prestazion­e, non certo esaltante, del Tardini.

Le sofferenze

Già, perché l’Inter barcolla fin dai primi minuti. Il centrocamp­o viene saltato e per gli attaccanti del Parma, a tu per tu con i difensori, è come fare una scampagnat­a: Gervinho si diverte contro D’Ambrosio, Kulusevski ipnotizza Godin e solo De Vrij, di forza, regge il confronto con Cornelius. Il piano studiato da Antonio Conte, che, squalifica­to, osserva impotente dalla tribuna, salta subito: il collega e amico D’Aversa piazza Scozzarell­a su Eriksen, a uomo e a tutto campo, e la mossa ricorda molto il Furino o l’Oriali che mordeva le caviglie di Rivera, con la differenza che Eriksen non è Rivera e dunque l’Inter patisce parecchio. Manca luce, non c’è nessuno che abbia un’idea, la manovra procede orizzontal­e e il pallone finisce sulle fasce dove Candreva (a destra) e Biraghi (a sinistra) scodellano cross su cross. Così, incapaci di costruire qualcosa che non sia un tiro da fuori (Lautaro in principio), i nerazzurri si spazientis­cono e concedono al Parma l’arma che preferisce, il contropied­e. Al 15’, lancio di Kucka da destra a sinistra: Gervinho stoppa, si beve prima Candreva e poi D’Ambrosio, e piazza un diagonale sul quale Handanovic non può nulla. La reazione è un colpo di testa di Godin.

Ritmo lento

Il ritmo dell’Inter è troppo lento per creare problemi. E soprattutt­o una grande squadra non può avere in mano soltanto una chiave per aprire le gare: se Eriksen viene cancellato, ci dovrà pur essere un altro modo (che non siano i traversoni dalle fasce) per raggiunger­e Lautaro e Lukaku, i quali sono sempre chiamati in causa dai compagni quando hanno le spalle rivolte alla porta avversaria e così diventa più complicato arrivare dalle parti di Sepe. Alla monotonia proposta dai nerazzurri nel primo tempo, il Parma risponde con improvvise accelerazi­oni: al 25’ Kulusevski salta Godin e calcola male il tiro a giro di sinistro, al 26’ Gervinho mette a sedere mezza difesa e porge a Cornelius un assist che il danesone spreca calciando alto, e al 41’ è sempre Cornelius con un sinistro a pelo d’erba a far drizzare i capelli agli interisti.

La rimonta

Nella ripresa il copione non cambia: l’Inter spinge tentando l’azione di aggirament­o, il Parma aspetta, si chiude come una fisarmonic­a e poi, all’improvviso, sic allunga e vola in contropied­e. Nello spazio di un minuto (dal 12’ al 13’) Kulusevski, dopo essersi liberato con troppa facilità di Godin con un semplice movimento verso l’interno del campo, piazza due botte di sinistro: nella prima occasione sfiora il palo, nella seconda Handanovic si guadagna la pagnotta con un tuffo plastico. Intanto D’Aversa sostituisc­e Scozzarell­a che ha la lingua fuori per il tanto lavoro in copertura su Eriksen e inserisce Hernani: il compito non cambia, a uomo sul danese. La partita sembra scivolare via tranquilla, con gli emiliani che sgommano in contropied­e, ma poi ci pensano De Vrij e Young a scrivere un’altra storia.

Serata no

I nerazzurri lenti e poco pericolosi fino all’83’. Espulso Kucka

A distanza

Con la vittoria i nerazzurri tengono a 4 punti l’Atalanta

Il Parma sorprende i nerazzurri con Gervinho e va più volte vicino al 2-0. Nel finale il giovane difensore e De Vrij danno il successo

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Protagonis­ti Da sinistra Stefan De Vrij, 28 anni, olandese, e Alessandro Bastoni, 21 anni, eroi al Tardini: dai loro gol sono arrivati 3 punti

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