Le mosse di Suning
Inter, un rosso da 102,4 milioni Nuovi soldi dalla proprietà
La pandemia ha colpito il club in una fase espansiva: su i debiti e senza pubblico la cassa soffre La famiglia Zhang investe ancora
l piano di crescita dell’Inter prosegue, ha assicurato il presidente Steven Zhang agli azionisti. Ma la pandemia ha travolto tutta l’industria calcistica e imposto la definizione in corsa di un business plan per mettere in sicurezza i conti. C’è da reggere l’urto di una tempesta senza precedenti. Il 2019-2020 si è chiuso con una perdita di 102,4 milioni, che sarebbe stata di 70,7 senza il differimento al 2020-21 di alcune poste di bilancio provocato dalla chiusura posticipata della stagione al 31 agosto. Un rosso pesante, mitigato in extremis dalla plusvalenza di 47,2 milioni di Maurito Icardi, ma comunque inferiore al -204 della Roma e al -195 del Milan.
IEffetto Covid
L’attuale esercizio sarà ancora più complicato, visto che si è partiti con gli stadi a porte chiuse e chissà quando tornerà il pubblico: biglietteria e abbonamenti sono arrivati a valere 60 milioni per una società come l’Inter, capace di alzare la media spettatori pre-Covid al record di 65.800. Il club, inoltre, «ha ricevuto richieste di rinegoziazione dei termini di alcuni accordi di sponsorizzazione e di conseguenza potrebbe essere esposto a una contrazione dei ricavi commerciali», come si legge nella relazione sulla gestione. La cassa è in profonda sofferenza, ragion per cui l’Inter ha aderito alla facoltà concessa dalla Figc di spostare in avanti i pagamenti degli stipendi, in presenza di accordi con la squadra: le spettanze di luglio e
IL NUMERO
agosto verranno saldate a febbraio. D’altra parte il coronavirus si è materializzato in una fase espansiva del ciclo nerazzurro: nelle campagne trasferimenti 2019-20 sono stati investiti 217 milioni, di cui 67 per Lukaku, 40 per Hakimi, 40 per Barella e 27 per Eriksen, con un parallelo aumento del monte-stipendi (20 milioni al netto del differimento di 15 milioni al 2020-21). Così i debiti, tolti i crediti, sono passati da 490 a 630 milioni, con l’utilizzo di ulteriori linee di credito per 25 milioni. Le prospettive? La continuità aziendale, giusto per sgombrare il campo da dubbi, è garantita da Suning. Se nel corso della scorsa stagione il colosso di Nanchino si è limitato a 207,3 2015-16 -59,6
RISULTATO NETTO
convertire in conto capitale 70 milioni di vecchi finanziamenti in modo da riportare in territorio positivo il patrimonio netto della capogruppo Fc Internazionale, nel 2020-21 potrebbe essere necessaria l’iniezione di “equity” fresco, cosa che non accade dal 2018: la famiglia Zhang si è già resa disponibile. Gli amministratori verificheranno 273,7 2016-17 -24,6 297,3 2017-18 -17,8 nei prossimi mesi le azioni da compiere. Nei prossimi mesi il patrimonio netto dovrebbe tornare negativo: per un po’ si ricorrerà alla deroga prevista dal decreto Liquidità in tema di riduzione del capitale sociale, ma poi si farà affidamento sul supporto patrimoniale e finanziario dell’azionista di riferimento. Come? Rinuncia a una 376,9 2018-19 -48,4 2019-20 parte del credito residuo (oltre 120 milioni) oppure nuovi versamenti di capitale. Di sicuro non aumenterà il debito, dopo il bond da 75 milioni di luglio (in aggiunta ai 300 di quello già in essere).
Nuovo stadio cruciale
Il bilancio 2019-20, come detto, è stato fortemente condizionato dal Covid-19. Il fatturato, al netto delle plusvalenze, è stato di 310,8 milioni. Tenendo conto che 51 milioni circa di proventi tv e sponsorizzazioni sono stati spostati al 2020-21 in base al principio della competenza, i ricavi ammonterebbero a 362,2 milioni, contro i 376,9 del 201819. Dove sta la differenza? L’anno scorso l’Inter ha dovuto rinunciare ai 45 milioni di contratti con sponsor asiatici scaduti a giugno 2019, ma ha attivato 14 nuove partnership e ha incassato 10 milioni dall’assicurazione per il rimborso dei biglietti (ci sono stati anche maggiori proventi dal trading extra-plusvalenze). Il futuro sta nelle parole di Alessandro Antonello, amministratore delegato dell’area Corporate: «Questa congiuntura economica difficile sta facendo capire a tutti noi come il progetto del nuovo stadio di Inter e Milan sarà di importanza ancor più cruciale per il futuro dei club, che hanno necessità di sviluppare nuovi stream di fatturato, ma anche quale ruolo potrà avere per la città e per i cittadini. L’area di San Siro ne rinascerebbe completamente rinnovata, green e a misura d’uomo, attiva 365 giorni all’anno e garantirebbe circa 3500 posti di lavoro».