Corriere della Sera - La Lettura
Il punto interrogativo di Koller mette in discussione la realtà
L’arte come antitesi dialettica: è un altro punto di vista quello ricostruito nell’anti-personale di Július Koller (Piešt’any, Slovacchia, 1939 – Bratislava, 2007) al Museion di Bolzano (dal 25 maggio al 27 agosto, www.museion.it). La mostra, a cura di Daniel Grún, Kathrin Rhomberg e Georg Schöllhammer, è realizzata in collaborazione con il Mumok di Vienna e la Galleria nazionale slovacca di Bratislava. Esponente di spicco della cultura visiva est europea negli anni Sessanta, a distanza di tempo Koller è stato riscoperto per il suo contributo autonomo alla neoavanguardia. La sua opera esprime una posizione critica sia nei confronti del governo comunista e della sua iconografia sia verso i paradigmi della tradizione occidentale e il sistema dell’arte. Gusto della metafora, ironia (sotto: Ufo-Naut, 1994), scetticismo si fondono nell’opera di Koller in un approccio «new dada» che eleva il punto interrogativo a simbolo del continuo mettere in discussione la realtà. (maria egizia fiaschetti)