Corriere della Sera - La Lettura
Molto più che Pop Art Mambor, alle soglie del concettuale
Non si stancò mai di indagare, di convertire una disciplina in un’altra, di mettere in discussione il proprio stile. Lo dimostra anche la mostra sull’isola veneziana di San Servolo Mambor Trasformatore (fino al 20 settembre, catalogo Maretti), a cura di Alberto Dambruoso. Fotografo, performer, attore, poi esponente di punta della Scuola romana con Schifano, Festa, Angeli e gli altri, Renato Mambor (1936-2014) è stato incasellato nella grande corrente della Pop Art. Questa selezione di cinquanta opere lo restituisce però alla sua reale dimensione (sopra: Azioni fotografiche, 1969-2013). Inquieto e sperimentatore, l’artista romano ha sempre cercato di interrogare lo spettatore, intervenendo sulla percezione, modificando i punti di vista. Lo dimostrano anche i pannelli di Diario 67, sofisticata opera collettiva cui hanno collaborato Alighiero Boetti, Mario Ceroli e Pino Pascali. Oggetti e figure sono stati spogliati, ridotti all’essenziale, con una ricerca che ha portato Mambor alle soglie del concettuale. (alessandro zangrando)