JEAN-PAUL BELMONDO Mille vite, la mia Traduzione di Maria Vidale DONZELLI Pagine X-246, € 26

Il personaggio Jean-Paul Belmondo è nato il 9 aprile 1933 a Neuillysur-Seine, comune francese non lontano da Parigi. Il padre, Paul, era uno scultore; la madre, Madeleine Rainaud-Richard, una pittrice. Dopo essersi diplomato (al secondo tentativo) al Conservatorio d’arte drammatica di Parigi, comincia il suo apprendistato come attore di teatro. Il successo arriva nel 1960 grazie al film di Jean-Luc Godard Fino all’ultimo respiro, una della pellicole-manifesto della nouvelle vague, corrente cinematografica di cui i maggiori interpreti furono, oltre a Godard, François Truffaut, Jacques Rivette, Claude Chabrol e Éric Rohmer. Da quel momento prende il via una carriera che lo farà diventare una star internazionale e che lo porterà a lavorare con i registi più importanti e gli attori più famosi dell’epoca. Il 4 dicembre 1953 sposa la ballerina Élodie Constantin, dalla quale ha tre figli: Patricia, morta nel 1994 a causa di in un incendio, Florence e Paul Alexandre, che è stato in passato un pilota automobilistico. Divorzia nel 1966. Nello stesso anno comincia una relazione con l’attrice Ursula Andress, che dura fino al 1972. Dal ’72 al 1980 ha una relazione con l’attrice italiana Laura Antonelli, morta nel 2015. Il 29 dicembre 2002 sposa a Parigi in seconde nozze la sua compagna Natty Tardivel, con la quale conviveva da 13 anni e dalla quale divorzia sei anni dopo. Da lei ha avuto la quarta figlia, Stella I film e il teatro Ha recitato, tra gli altri, in: La ciociara (1960, regia di Vittorio De Sica) con Sophia Loren; Il bandito delle undici (1965, regia di Jean-Luc Godard), La mia droga si chiama Julie (1969, regia di François Truffaut), con Catherine Deneuve; Borsalino (1970, regia di Jacques Deray), con Alain Delon; I miserabili (1995, regia di Claude Lelouch). Negli ultimi anni è tornato al teatro, il suo primo amore, con successo. Ha ricevuto la Legione d’onore nel 2007, la Palma d’oro alla carriera a Cannes nel 2011 e il Leone d’oro alla carriera a Venezia del 2016. Nel 2001 è stato colpito da un’ischemia cerebrale che lo ha allontanato da cinema e teatro fino al 2008