La posta@ dei lettori
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TUTTE IN PIAZZA CONTRO GLI STUPRI
Caro direttore, vorrei vedere in piazza l’indignazione delle donne anche a proposito di stupri, mentre mi chiedo il perché di tanto dolore silenzioso che sa di sottomissione. Vorrei in piazza tutte le associazioni femminili e tutte le donne singolarmente, con largo spazio di accoglienza per gli uomini che volessero unirsi nel dissenso. Anche gli uomini onesti, i padri, i nonni dovrebbero mobilitarsi in aiuto alle ragazze, alle donne in generale. Ma non ho visto niente del genere, nemmeno dopo i recenti fatti disgustosi di Rimini. Non permettiamo che le donne vengano continuamente violentate e uccise. Ribelliamoci e chiediamo alla giustizia interventi seri, severi e drastici chemettano paura ai vigliacchi e ai criminali. Questo silenzio mi parla di una vergognosa rassegnazione del tutto intollerabile. Io, nonna, sono pronta a scendere in piazza, con le mie stampelle, con il mio orgoglio ferito. Questi maschi violenti devono sentire sulla loro pelle i brividi della paura, devono temere la legge dello Stato e anche quella delle donne e temere una moltitudine non più disposta a soffrire in silenzio e a piangere nell’ombra. So che sentiamo tutte, nella mente, nell’anima e nella bocca il sapore acre di un disprezzo che deve diventare ribellione e sdegno. L’indignazione deve farsi arma e garanzia di difesa. Tutte insieme, appassionatamente.
Renata Mucci, Brescia
Cara Renata, non so quanto le manifestazioni di piazza possano servire a “spaventare” bestie immonde come i maschi che stuprano e uccidono le donne. Ma noto con piacere che nella sua accorata mail non fa cenno al colore della pelle dei criminali di Rimini. Fa bene, perché lo stupro e la violenza non hanno colore.
MA A CHI INTERESSA IL FESTIVAL DI VENEZIA?
Caro direttore, veramente il Festival del cinema di Venezia è così importante per un paese come l’Italia, per cui tutti i tg dedicano molti minuti usando paroloni e considerazioni filosofiche per ogni sciocchezza che l’intervistato di turno si sente in dovere di pronunciare? Se fosse fatta un’indagine, penso non interessi a più dell’1 per cento della popolazione.
Emanuele Cresta
Caro Emanuele, il Festival di Venezia, come quello di Cannes, fa scattare in molti colleghi una sorta di riflesso pavloviano. Noi ce ne occupiamo con moderazione (a pag. 104), perché poi, generalmente, i filmche la gente va a vedere sono quelli che ai festival proprio non ci vanno...
LA RAI E LO SPORT
Caro direttore, ho letto la lettera di un signore che si lamentava della programmazione estiva della Rai. Io, invece, mi lamento per come viene trasmesso il Giro d’Italia. Il ciclismo era meglio trasmesso quando commentava De Zan padre e si vedeva solo la corsa, senza alcuna interruzione. Ma la Rai si rende conto che dà un pessimo servizio?
P. Guglielmone, Pinerolo
Caro lettore, come nota spesso anche il nostro Aldo Grasso, il vero dramma è come viene trasmesso e commentato dalla Rai tutto lo sport. Da questo punto di vista Sky, e anche Mediaset, hanno fatto passi da gigante. La Rai è rimasta ferma a De Zan, Pizzul e Martellini.
PEDATE EDUCATIVE?
Caro direttore, ho letto l’articolo su Pieraccioni che vorrebbe «prendere a pedate nel sedere» i figli disubbidienti. Ma lei, che è padre, come si comporta?
Giovanna Esposito
Cara Giovanna, confesso: di scapaccioni sul sedere (mai pedate!) a mio figlio, che ha 8 anni ed è un bravissimo bambino, ne ho dato solo uno, anni fa. Al momento, per farmi ubbidire nei momenti critici è sufficiente che io alzi la voce. Per ora. Ma la sua mamma non ha un vocione come il mio e ha qualche difficoltà in più. E chissà in futuro...
NON TOCCATE IL JOVA!
Caro direttore, come si permettono di criticare Jovanotti? Nelle sue canzoni parla dell’uomo perfetto, ebbene? Ci fa sognare, altro che illudere! Mariella S., Milano
Cara Mariella, sono d’accordo con lei. E aggiungo: Lorenzo insegna a noi uomini tante cose. Fossimo ancora capaci di fare una serenata, non necessariamente rap...