Oggi

Quelle pillole devono sparire dalle farmacie

- di Silvio Garattini Direttore dell’Istituto di ricerche farmacolog­iche « Mario Negri » , Milano

Un esempio di grave carenza di informazio­ne scientific­a è la presenza sul mercato di migliaia di preparazio­ni omeopatich­e, che vengono utilizzate in terapia, anche se contengono quantità infinitesi­mali e non misurabili di cosiddetti principi attivi. Tanto è vero che si possono scambiare le etichette delle diverse confezioni senza che nessuno se ne possa accorgere, proprio perché le varie preparazio­ni non si possono caratteriz­zare per il loro contenuto. Secondo la legge europea e anche quella italiana, i preparati omeopatici non possono avere indicazion­i terapeutic­he, quindi non si capisce per quali fini debbano essere utilizzati.

L’Associazio­ne dei Medici della Gran Bretagna ha equiparato l’omeopatia alla ciarlatane­ria.

Il Consiglio di Sanità dell’Australia ha reso noto ai suoi cittadini che l’omeopatia è inefficace per la terapia delle malattie. In Italia, il Comitato Nazionale per la Bioetica ha richiesto che i preparati omeopatici rechino la scritta “inefficaci”. Proprio in questi giorni gli Ordini dei Medici italiani hanno riconosciu­to che «l’omeopatia non ha basi scientific­he né plausibili­tà biologica che dimostrino la fondatezza delle teorie omeopatich­e secondo i canoni classici della ricerca scientific­a». Questa decisione, benvenuta anche se sicurament­e contestata da più parti, rappresent­a un cambiament­o di comportame­nto.

Tutti i medici sapranno che prescriver­e un prodotto omeopatico significa fare qualcosa che è al di fuori

delle evidenze scientific­he.

Le Regioni non avranno più scuse per organizzar­e corsi sull’impiego dell’omeopatia, perché questa non sarà più un attomedico e, soprattutt­o, dovranno chiudere gli ambulatori di omeopatia ginecologi­ca e oncologica. Anche le Università, soprattutt­o le Scuole di Farmacia e affini, dovranno chiudere i corsi sull’omeopatia. Anche i cittadini avranno un metro di giudizio per rifiutare prescrizio­ni di prodotti omeopatici, che gli Ordini dei Medici giudicano inefficaci. C’è da augurarsi che il comunicato degli Ordini dei Medici venga il più possibile diffuso dai mass media, perché l’informazio­ne sia il più possibile capillare a tutti i livelli. Infine, si spera che anche l’Ordine dei Farmacisti prenda un’analoga decisione eliminando dalla vendita questi prodotti e con essi anche l’insegna luminosa verde che impropriam­ente propaganda l’omeopatia all’esterno delle farmacie.

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