ESTATE: ULTIMO CAPITOLO
Settembre, il mese nostalgico per eccellenza: l’estate che scivola alle spalle, le temperature che iniziano ad abbassarsi, il ritorno al lavoro e alla quotidianità…
Per combattere questo progressivo distacco dalla bella stagione non possiamo che consigliarvi qualche buona lettura. Un metodo per distrarsi e per abbracciare nel modo più “soft” possibile un autunno che bussa alla porta ma che vorremmo non entrasse mai. Prima di salutare definitivamente l’estate, però, concediamoci qualche ultima lettura sotto il sole, per ravvivare l’abbronzatura e, al contempo, distrarci dal tempo che scorre e ci conduce verso giornate via via più corte. Perché, in fondo, con un bel libro tra le mani è impossibile essere tristi.
Bella Zio
Nelle parole di Andrea Vitali, cui Bergomi
ha affidato il compito di raccontare la sua storia, una vita mitica si trasforma in un romanzo della commedia umana di cui egli è il maestro insuperato
nella narrativa italiana
Andrea Vitali. Editore:
Mondadori, 236 pagine
“A 16 anni Beppe Bergomi, con quei folti baffi, sembrava già un adulto: lo chiamavano “zio” e tale è rimasto nella memoria dei tifosi. La sua parabola agonistica prende avvio nella tranquilla realtà dell’hinterland milanese, in una famiglia semplice, tra le scuole dalle suore e il tempo libero all’oratorio, sempre con la palla al piede. Un’infanzia normale nell’Italia degli anni ‘60. Beppe è quello che definiremmo un bravo ragazzo, ha un incredibile talento naturale eppure la sua famiglia sembra non accorgersene: neppure quando, nel 1977 – appena quattordicenne – esordisce nel campionato giovanissimi e per la prima volta firma un contratto da giocatore professionista. Il seguito è una storia nota: Beppe salirà sul podio più alto da campione del mondo a soli 18 anni, con la maglia della nazionale. Una carriera folgorante e un alquanto inusuale attaccamento alla maglia nerazzurra lo hanno fatto entrare nella mitologia del calcio italiano.” Nelle parole di Andrea Vitali, cui Bergomi ha affidato il compito di raccontare la sua storia, una vita mitica si trasforma in un romanzo della commedia umana di cui egli è il maestro insuperato nella narrativa italiana: tra ironia e paradosso, aneddoti di costume, successi e dolori, Vitali ci fa rivivere gli esordi del calciatore, ma anche una stagione passata dell’Italia, quasi fossimo lì pure noi.
La figlia scomparsa
Jenny Quintana. Garzanti Libri. 288 pagine
“Sono passati trent’anni. Anna Flores si è costruita una vita lontano da casa. Lontano da quel polveroso paesino della campagna inglese dove ha giurato che non avrebbe mai più messo piede. Ma l’improvvisa morte della madre la costringe a tornare. A rivedere quei luoghi che la riportano al 1982, quando, in una fredda giornata d’autunno, sua sorella Gabriella è scomparsa senza lasciare traccia. Da allora, la polizia ha seguito centinaia di piste senza scoprire la verità. E anche Anna ha cercato ovunque, si è posta innumerevoli domande, ha formulato le ipotesi più disparate. Tutto finito nel nulla. Ma ora Anna ne ha abbastanza. Mentre riordina gli scatoloni della madre, trova un ritratto di Gabriella che sembra essere appartenuto all’allora vicino di casa, un uomo burbero e solitario. È il primo indizio dopo una vita passata a brancolare nel buio. Il primo a convincere Anna che deve riprendere la ricerca, forse cominciando proprio dalla proprietà di quel vicino che ha sempre avuto l’aria di una persona che nasconde qualcosa. Ha bisogno di trovare la risposta alle domande che ha ricacciato in fondo al cuore e che ora stanno riaffiorando a poco a poco. Ha paura, non può negarlo, ma lo deve a se stessa, per poter andare avanti. E soprattutto lo deve a sua madre, che non ha potuto conoscere la verità, e a Gabriella, l’unica persona di cui si sia mai fidata.”
Con questo libro Jenny Quintana si è fatta notare dagli editori di tutto il mondo. Un thriller che coinvolge il lettore fin dalle prime pagine e lo trascina al centro di un mistero pluridecennale dove niente è come sembra. Un esordio sorprendente che mette a nudo le debolezze umane e ci ricorda che non esiste legame più forte di quello tra due sorelle, impossibile da spezzare.
Le acque del Nord
Ian McGuire. Editore Einaudi, 278 pagine
“Patrick Sumner è un giovane medico che ha servito nell’esercito inglese durante l’assedio di Delhi. Ma nel suo passato militare c’è un evento oscuro che l’ha costretto alle dimissioni e il cui ricordo lo perseguita. Rimasto senza un soldo e in fuga dai propri fantasmi, decide di imbarcarsi come chirurgo di bordo su una nave baleniera, la Volunteer. Nel nord della baia di Baffin, tra il Canada e la Groenlandia, c’è una polinia (una zona di mare artico dal microclima particolare dove si concentrano le balene) nota come North Water: è qui che è indirizzata la Volunteer, ed è qui che il suo equipaggio scoprirà cos’è l’inferno. Del resto sembra già una nave di dannati: a bordo della baleniera, Sumner si ritrova di fronte un’umanità perduta e violenta. Ma soprattutto si ritrova di fronte un uomo brutale, che sembra essere l’incarnazione stessa del male: Henry Drax, il ramponiere. Quando sulla nave viene ucciso un giovanissimo mozzo, primo di una serie di brutali omicidi, Sumner è costretto a guardare in faccia il suo passato e a sfidare nuovamente l’orrore.” “Ecco uno dei libri più belli dell’anno”, così il “The Indipendent” presenta l’ultima opera di Ian McGuire. Opera che conoscerà anche una versione televisiva, grazie alla BBC che ha finanziato la realizzazione di una serie tv. McGuire ha convinto tutti, pubblico e critica, in queste pagine c’è tutto quello che qualunque lettore vorrebbe trovare: avventura, emozione, suspense. Le acque del Nord è un thriller, un romanzo storico e di viaggio, un grande racconto che tiene incollati fino all’ultima pagina.