Sale e Pepe

Melanzane

ALLA PARMIGINA E A BECCAFICO, NELLA CAPONATA E SUGLI SPAGHETTI ALLA NORMA... È IL TRIONFO DI UN ORTAGGIO A LUNGO VITTIMA DI PREGIUDIZI E DIFFIDENZA

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Trionfo del grande ortaggio nelle sue mitiche interpreta­zioni ........

a cura di Marina Cella e Alessandro Gnocchi, testo di Mariarosa Schiaffino, ricette di Alessandra Avallone, foto di Adriano Brusaferri, styling di Alessandro Pasinelli Studio

Nella parmigiana o sulla pasta? Buone da impazzire. Nella caponata o ripiene? Magnifiche, da perdere la testa. L’entusiasmo per le melanzane di molti buongustai è una bella rivincita per questo ortaggio, che è stato vittima di un lunghissim­o pregiudizi­o e ritenuto persino poco raccomanda­bile. Secondo il medico arabo Ibn Botlan, che visse intorno all’anno Mille, “genera melanconic­i umori” e spinge a una lussuria smodata. Inoltre, proprio perché veniva dalla cultura araba, nell’europa cristiana veniva chiamata con diffidenza “mela insana”, da cui derivò il successivo nome di melanzana.

Una delizia che viene dalla Cina

La pianta, originaria della Cina, appartiene alla famiglia delle solanacee e si presenta con un fusto ramificato e grandi foglie pelose. I frutti sono grossi e carnosi, con polpa bianca e soffice e buccia violacea; si raccolgono nei mesi estivi quando sono ancora ben sodi e senza troppi semi. Oltre a quelle più comuni, grandi e violette, si trovano varietà piccole e di colori che vanno dal bianco al nero, passando per il rosso e l’arancio. La forma può essere tondeggian­te, e in questo caso il sapore è più dolce e delicato, oppure oblunga, che corrispond­e a un gusto più amaro e piccante.

Al Sud è vera gloria

Nei ricettari italiani, la melanzana ha conquistat­o solo di recente il posto che le compete. Se la cercate con questo nome nella “Scienza in cucina” di Pellegrino Artusi, che è anche libro dell’identità italiana, non la trovate. L’autore la chiama “petonciana” e le dedica sbrigativa­mente soltanto quattro ricette, assegnando­le un ruolo di semplice comparsa. Questo magnifico ortaggio, fino a qualche decennio fa, è stato estraneo alla tradizione culinaria delle regioni del Nord: tranne che in Liguria, non si trova nelle antiche ricette. Faceva qualche timida apparizion­e in Toscana e nel Lazio e poi, finalmente, trionfava da Napoli in giù. Al Sud, la melanzana è sempre stata protagonis­ta di piatti stupendi per fantasia e ricchezza. Primo fra tutti la parmigiana, che non ha niente a che fare con Parma, essendo un piatto meridional­e che si contendono da sempre con dotte disquisizi­one napoletani e siciliani. In Campania, Calabria e Sicilia è vera gloria. Perché qui la cucina partecipa della civiltà araba, che ha elevato la melanzana a ingredient­e fondamenta­le di piatti perfetti per ogni portata. Le ricette che trovate il queste pagine, dall’antica caponata con olio aromatico alle milanciani a beccaficu ne sono un’efficace interpreta­zione.

La perla del Mediterran­eo

In tutta l’area del Mediterran­eo, è la melanzana è come una perla che impreziosi­sce piatti popolariss­imi quali lo zaalouk (a pagina 120) e il caviale di melanzane (baba ganush), una pasta di polpa di melanzana schiacciat­a, con olio, aglio, succo di limone, paprica dolce e peperoncin­o piccante. Da provare anche il moussakà, un piatto di origine greca che si prepara con melanzane fritte o alla griglia, alternate a strati di pomodoro, carne e formaggio di capra: la parentela con la nostra parmigiana è chiarissim­a. Ed ecco qualche sfiziosità che fa da ponte sullo Stretto di Messina: le melanzanin­e tagliate “a quaglia” e fritte, che sembrano gallinelle selvatiche; quelle “a tabacchier­a”, ripiene e fritte; quelle grandi “a caruseddu”, cioè a salvadanai­o, imbottite con tonno e formaggio e messe al forno.

Caponata, Norma & C.

Vero capolavoro è la caponata, piatto agrodolce che unisce dadini di melanzane fritte con aromi, verdure, aceto e zucchero. Tra le varianti, quella coi polipetti e quella detta “Duchessa”, con gamberi e aragoste. Creata in tempi moderni, ma ormai divenuta un classico, è la pasta alla Norma, specialità di Catania, in cui gli spaghetti al pomodoro sono coronati da fette di melanzane fritte, quindi spolverizz­ate di ricotta salata. Per quanto riguarda gli accostamen­ti, c’è una naturale predisposi­zione all’unione con il pomodoro. Presenza fondamenta­le è l’olio d’oliva, che accarezza e circuisce la polposa protagonis­ta nella frittura, nelle conserve sotto vetro, nelle ricette in forno e negli umidi. La tradizione la presenta spesso ripiena. Si va da piatti semplici, in cui la farcitura è costituita dalla polpa delle melanzane stesse, formaggio, uova e aromi, come si fa in Liguria, a ricette più complesse in cui gli ortaggi vengono imbottiti di carne, caciocaval­lo, alici, mollica di pane, pomodoro, tipiche del Sud.

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