Enrico VIII
è noto soprattutto per la vicenda delle sue sei mogli e per lo scisma anglicano di cui fu protagonista. Qui vogliamo invece ricordare la sua figura di sovrano nel quadro geopolitico europeo del suo tempo, nel quale aveva di fronte personaggi del calibro di Carlo V e Francesco I di Francia. Diciamo che la sua politica estera fu disastrosa: il monarca britannico aveva l’ambizione di riportare l’Inghilterra tra i protagonisti della scena europea e per prima cosa riaprì il conflitto con la Francia che suo padre, Enrico VII, aveva faticosamente appianato dopo la sconfitta inglese nella guerra dei Cent’anni. Si candidò a imperatore ma fu sconfitto da Carlo V nella corsa al trono. Volle intervenire nelle Guerre d’Italia a fianco del papato e dello stesso Carlo V ma senza concludere nulla; anzi, dopo la battaglia di Pavia abbandonò l’alleanza con il vincente Asburgo, ma senza farlo pesare a suo favore con lo sconfitto Francesco I. Poi riaprì i conflitti contro la Francia nonché contro la Scozia, riportando vittorie delle quali però non seppe approfittare. Fu infatti l’ultimo re britannico a essere convinto che il destino del suo Paese fosse quello di una potenza di terra. Sarebbe stata la figlia Elisabetta I – da lui scarsamente considerata – a far cambiare radicalmente la prospettiva internazionale dell’Inghilterra, aprendole l’orizzonte del dominio sui mari, che ne avrebbe fatto la fortuna nei secoli.
GIORGIO RIVIECCIO
Direttore