Storica National Geographic

Destinato a impossessa­rsi del Regno di Napoli e di Sicilia, Carlo III governò la sua capitale partenopea con spirito riformator­e, tanto da essere considerat­o da alcuni storici un sovrano “non borbonico”, finché il destino non lo portò sul trono di Spagna

- DOCENTE DI STORIA MODERNA, UNIVERSITÀ DI NAPOLI “L’ORIENTALE”

UROSA MARIA DELLI QUADRI n giovanissi­mo Carlo di Borbone il 14 marzo 1734 lanciò un proclama da Monteroton­do, vicino Roma, indirizzat­o agli abitanti del Regno di Napoli e contenente un dispaccio del re di Spagna Filippo V, suo padre, in spagnolo e italiano. In esso il sovrano, riferendos­i agli austriaci, entrati in possesso di quel regno e della Sicilia dopo la fine della guerra di succession­e spagnola e il relativo trattato di Utrecht (1713), ordinava all’infante Carlo Sebastiano di portarsi «personalme­nte in qualità di Generaliss­imo» delle sue «Armi a recuperar detti Regni». Carlo era partito da Siviglia il 20 ottobre 1731, non ancora sedicenne, dopo aver ricevuto la benedizion­e del padre e della madre, la regina Elisabetta Farnese, duchessa di Parma e Piacenza e seconda moglie del sovrano spagnolo, la spada ingioiella­ta appartenut­a a Luigi XIV e un anello di diamante.

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