E se fosse soltanto UN MINCHIONE?

trasferimento, convivenza, matrimonio, figli, magari anche il giro del mondo in ottanta giorni. Mentre dava fiato ai tuoi sogni non si sentiva un bugiardo, perché quei sogni erano anche i suoi. Sapeva che si sarebbero scontrati con la dura prosa di una realtà che solo lui conosceva – gli esami che latitavano – ma non aveva il coraggio di farti soffrire in anticipo con il racconto della verità. Perciò ha adottato una tecnica dilatoria tipicamente maschile. il nostro amico ha adottato la tecnica prediletta da ogni maschio messo alle strette: prendere tempo. Le bugie hanno le gambe corte, ma lui le ha rinforzate di plantari e sottotacchi, rinviando la resa dei conti al prossimo anno-mese-weekend e intanto costruendo un mondo parallelo che sostenesse il suo castello di menzogne. Finché il trucco viene scoperto. E in ritardo, per cui gli effetti risultano ancora più devastanti. Adesso infatti il tuo timore è che lui non abbia mentito solo sugli studi, ma su tutto. Che sia un mitomane e un bugiardo di professione, fabbricatore seriale di alibi e doppie vite. A questo punto soltanto il tuo infallibile istinto di donna può rivelarti se quelle bugie sono una parte marginale del suo carattere oppure ne incarnano l’essenza. Se sono legate a un ostacolo specifico – la laurea – o rappresentano la spia di un certo suo modo di non affrontare la vita. Nel qual caso ti consiglierei ardentemente di lasciarlo. E nell’altro caso, invece? Ti ha mentito e ha tradito la tua fiducia per anni, eppure sarà convinto di averlo fatto a fin di bene. A modo suo, lui non ha smesso di amarti. Di sicuro tu non hai smesso di amare lui, altrimenti nel tempo impiegato per concepire questa lettera gli avresti già dato il benservito e ti saresti fidanzata con un secchione affidabile e sincero fino al midollo, di cui mi avresti scritto tra qualche anno per lamentarti della sua mancanza assoluta di imprevedibilità.