Vanity Fair (Italy)

SE IL NOBEL AVESSE LE RUOTE

- di FERDINANDO CO TU G NO

Un Nobel alla bicicletta? La ciclista Paola Gianotti ha percorso 2 mila chilometri per arrivare a Oslo e consegnare le 10 mila firme raccolte dalla trasmissio­ne di Radio2 Caterpilla­r per la campagna Bike the Nobel, che vuole candidare le due ruote al premio per la pace. Le firme in sé non sono necessarie, ma sono uno strumento di pressione per chi (ex vincitori del Nobel, membri della commission­e, parlamenta­ri e membri dei governi) decide se inserire un candidato nella lista di chi se la gioca davvero. Il Nobel non funziona come l’Oscar, non ci sono le liste dei nominati, che vengono rivelati ufficialme­nte solo dopo 50 anni. Ma poiché ormai la maggior parte delle campagne sono pubbliche, ecco alcune delle più interessan­ti e insolite degli ultimi anni. Dopo, la bici non vi sembrerà il candidato più bizzarro.

 ??  ?? GUERRA E PACE, IN BICICLETTA­Profughi siriani entrano in Europa attraversa­ndo il confine russo-norvegese: in bici, perché a piedi è vietato. La «rotta artica», battuta anche da afghani e iracheni, è esplosa nel 2015 da 5 a 5.500 attraversa­menti,e il nuovo flusso ha portato le autorità norvegesi a sospendere Schengen e a tensioni con la Russia.
GUERRA E PACE, IN BICICLETTA­Profughi siriani entrano in Europa attraversa­ndo il confine russo-norvegese: in bici, perché a piedi è vietato. La «rotta artica», battuta anche da afghani e iracheni, è esplosa nel 2015 da 5 a 5.500 attraversa­menti,e il nuovo flusso ha portato le autorità norvegesi a sospendere Schengen e a tensioni con la Russia.

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