LO ZIKA NON È L’EBOLA
«Un’emergenza sanitaria internazionale», così l’OMS ha deciso di considerare il virus trasmesso dalle zanzare Aedes aegypti. Dobbiamo allora avere di nuovo paura? Non esattamente
I RISCHI REALI
Ebola ha un tasso di mortalità del 50% e ha fatto 11 mila morti
(il 14 gennaio l’OMS aveva dichiarato finita l’emergenza, il 15 è stato scoperto il cadavere di una donna morta di Ebola in Sierra Leone). Zika di per sé
non è pericoloso, non più dell’influenza. Non ci sono cure né vaccini, per l’OMS ora
il contagio si affronta combattendo le zanzare Aedes
aegypti, portatrici del virus.
UNA VECCHIA STORIA
Conosciamo Zika dagli anni ’50: è stato isolato per la prima volta in Uganda (Zika è il nome di una foresta), negli ultimi 65 anni ha viaggiato
indisturbato nel mondo: ci sono stati focolai in Africa, nel 2007 è stato colpito il 75% della popolazione di Yap (Micronesia), nel 2013 ha attaccato la Polinesia Francese.
E SE VADO NEGLI USA?
Al momento, il contagio di Zika
è arrivato in 22 Paesi delle Americhe, praticamente dal Sud
dell’Argentina agli Stati Uniti. In questa mappa realizzata dalla rivista The Lancet ci sono tutti i rischi di contrarre localmente il virus, in rosso quando il pericolo è tutto l’anno, in giallo quando
è solo stagionale.
IL C ENTRO DEL CONTAGIO
È arrivato in Brasile l’anno scorso, primi casi registrati a maggio 2015. Sta dilagando (1 milione e mezzo di contagi) perché non aveva mai colpito nella regione e quindi non c’è immunizzazione nella popolazione. Sta arrivando in tutti i Paesi dove è presente Aedes, quindi ogni Stato delle Americhe tranne Cile e Canada. Si prevedono 4 milioni di casi entro fine anno.
LE COMPLICAZIONI
Zika è rischioso per le donne incinte, i medici di Recife sono stati i primi a collegarlo alla microcefalia infantile: se ne erano registrati 147 casi in tutto il Paese nel 2014, ce ne sono stati 300 a Recife solo a ottobre, e oltre 4 mila in Brasile. Un’altra complicazione è la sindrome di Guillain-Barré, che porta alla paralisi, ma è rara.
LA PILLOLA GRATIS
El Salvador ha chiesto alle donne di non rimanere incinte fino al 2018: nel Paese l’aborto è proibito. In Brasile è permesso nei casi di stupro o pericolo di vita per la madre (che Zika non comporta). In tutta l’area, il 95% delle interruzioni di gravidanza è clandestino. L’organizzazione Women on Web effettua consulti online e spedisce (gratis, oltre che illegalmente) pillole abortive.
IN ITALIA
Sono stati registrati 5 casi di Zika, tutti al rientro da viaggi. Il pericolo arriverà in primavera, con il ritorno delle zanzare. Unica prevenzione: evitare punture.