Zoolander incontra De Sica
Invecchiato, ingrassato, vedovo. BEN STILLER torna nei panni attillati del modello più «assurdo» della storia e lo porta a Cinecittà, per un tocco rétro. Ma sempre con l’amico del cuore
Quando Ben Stiller portò il suo Derek Zoolander al cinema, nessuno lo capì. E fu un flop ( vedi box a destra). Poi, come qualche volta succede, il film cominciò a crescere con il passaparola. E oggi, a distanza di 15 anni, le avventure del modello più stupido di sempre sono diventate un cult, una pietra miliare della comicità contemporanea e il sequel del film, Zoolander 2, in uscita l’11 febbraio, promette di vendicare l’originale. Ben ha imparato un po’ d’italiano e le prime parole sono nella nostra lingua: «Amo i film italiani del Dopoguerra. Amo De Sica e ho sempre voluto girare in Italia: finalmente con Zoolander 2 ci sono riuscito. È stato bellissimo, volevo che questo film avesse il sapore e l’energia che solo gli scenari italiani possono offrire. Volevo avesse un pochino del gusto rétro di un’opera alla De Sica. Girare a Cinecittà è stato un vero sogno». Quindici anni dopo, si rimette i pantaloni attillati di Derek. Cosa si prova? «Soddisfazione nell’entrarci, anche se forse, e dico forse, oggi sono una mezza taglia in più. Scherzi a parte, è stata una bella sfida. Abbiamo cercato di non fare un bagno nostalgico o ripetere
le gag del film originale. Il cast è al completo e tante cose tornano, ma è un’esperienza diversa, un film con una sua storia». Quindici anni però sono tanti, anche personalmente, no? «Già, siamo tutti più vecchi e questo ha una certa importanza, anche nell’evoluzione dei nostri personaggi. Sono cambiato da allora, e meno male, ai tempi non avevo figli, ero in una fase diversa della mia vita. Oggi non mi capita spesso di fare commedie così irriverenti, quindi mi sono sentito libero di tuffarmici a pesce, di abbracciare questa opportunità, di godermela». La prima scena, con Justin Bieber, fa davvero molto ridere... «Justin è un fenomeno, e le sue lezioni di vita le ha imparate davanti a tutto il mondo. Ha un grande senso dell’umorismo e non vedeva l’ora di prendersi un po’ in giro e mostrare alla gente un lato inedito di sé». Se a Hollywood c’è una coppia che non è mai scoppiata è quella tra lei e Owen Wilson, l’altro modello. «Non ho molti amici, e tra quelli che ho nessuno è come lui. Abbiamo un rapporto molto intenso. Ci vogliamo bene e soprattutto quando penso a lui, penso alle nostre risate e al fatto che è una persona che mi fa stare bene. Amo scrivere con lui, amo lavorare con lui e tra i plus di questo film c’è stato anche quello di aver passato quattro mesi fianco a fianco». E sua moglie? Che poi nel film interpreta la moglie di Derek? «Abbiamo ucciso Christine ( Taylor, ndr), all’inizio. Ci sarà il crollo del “Centro Derek Zoolander per bambini che non sanno leggere bene e che vogliono imparare anche altre cose buone”, perché è stato costruito con lo stesso materiale del plastico in miniatura. Ci saranno morti e feriti e nell’incidente Derek perderà la moglie e si troverà con il cuore spezzato e ancora e ancora... Ma non anticipiamo troppo, diciamo solo che si tratta di un vero dramma, altro che commedia!».