Buoni e cattivi. Con qualche distinguo
Le schede dettagliate dei 78 atenei verranno raccolte in un ebook che uscirà a breve, ma in sintesi possiamo dire che in testa al nostro ranking troviamo il Politecnico di Milano, seguito dall’Università degli Studi di Torino e, a chiudere il podio, l’Università capitolina di Roma “La Sapienza”. Quasi appaiate, al quarto e quinto posto, si collocano rispettivamente l’Università di Trieste e quella di Padova. Che cosa viene apprezzato di più, dell’attività di questi atenei? Ancora una volta, significativamente, le attività extraaccademiche, prima motivazione di gradimento per 4 di queste 5 università. Punto di forza de “La Sapienza” sono i professori e l’attività di ricerca mentre l’internazionalizzazione delle attività è un valore percepito solo nel caso dell’ateneo piemontese.
In coda alla classifica figurano molte università del Centro e del Sud Italia anche se, in alcuni casi, il dato è poco significativo, considerata la bassa frequenza dei tweet registrati. In tutti e cinque i casi, però, se si esclude la categoria residua “altro”, che la fa da padrona rispetto a tutte le altre, sottolineando che i problemi sono sempre più che altro specifici, i maggiori elementi di critica riguardano le strutture e la percezione della qualità della ricerca. Quest’ultimo risultato, di per sé, potrebbe essere sottovalutato, perché non è necessariamente correlato con l’effettiva qualità della ricerca, ma dovrebbe come minimo invitare gli organi di comunicazione degli stessi atenei a riflettere, e spingerli a mettere in luce le proprie eccellenze, quando ve ne siano.
In definitiva, il bilancio d’immagine del nostro sistema universitario è positivo (78%), nonostante non manchino le criticità. Ma, guardando bene ai risultati di alcuni atenei, si dovrebbe riflettere una volta di più sul fatto che l’Italia, anche in questo campo, si dimentica troppo spesso di raccontare le proprie eccellenze e si diverte troppo spesso a fare un unico calderone di alcuni comportamenti dannosissimi. Alle nuove leve di studenti, un suggerimento: se incontrate una scorciatoia nella vostra formazione universitaria, cambiate subito strada! Scovate le eccellenze, ce ne sono tante, e tampinatele, seguite i loro corsi, chiedetegli di dare di più, accettate le loro sfide e mettetevi in gioco. Costa fatica, ma ne guadagneremo tutti.