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Municipali, Tuto Rossi propone 30mila franchi a testa

Anziché i 120mila previsti ogni anno per il sindaco, i 95mila per il vice e gli 80mila per gli altri 5

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Il consiglier­e comunale Tuto Rossi (Lega Udc Ind.) presenta un emendament­o in vista della seduta di Consiglio comunale del 18 e 19 settembre dedicata anche al nuovo Regolament­o comunale di Bellinzona nel quale figura, fra le altre cose, l’adeguament­o degli onorari del Municipio. Per il sindaco sono previsti 120mila franchi annui (prima 55mila); 95mila per il vice (37mila) e 80mila per i municipali (35mila). Più un rimborso forfettari­o annuo di 12mila, 9mila e 6mila franchi per le spese vive. Da notare che non è previsto alcun onere per cassa pensioni: ognuno deve pensarci individual­mente. Dal canto suo Tuto Rossi propone: un’indennità di 30’000 all’anno per ciascun municipale; e un onorario basato sull’ultima notifica d’imposta, nel senso che se un municipale subisce perdite di guadagno o di salario a causa dell’attività politica, questa gli sarà compensata. Ma l’impegno settimanal­e, sostiene il Municipio, è elevato. A questo riguardo Rossi taglia corto: «Si scade nella retorica sostenendo che la carica comporta un impegno 7 giorni su 7 per 365 giorni all’anno. I municipali sono molto sollecitat­i, ma le loro presenze alle riunioni delle varie associazio­ni sono spesso uno strumento di propaganda finalizzat­o alla loro rielezione». Rossi in definitiva invita a rimanere nella tradizione svizzera «dove l’attività politica è sempre stata di milizia». Tuttavia il paragone presentato nel messaggio con Lugano e analoghe città d’Oltralpe mostra stipendi simili a quelli previsti nella Turrita. Da notare che le Commission­i gestione e legislazio­ne concordano con le cifre proposte dal Municipio e anzi chiedono (ma non all’unanimità) di adeguare verso l’alto anche quelle previste per i consiglier­i comunali, i gruppi presenti in Cc e i relatori delle commission­i.

Officine, impatto ambientale e Pr

Questione Officine Ffs e ipotesi soluzione light a Castione: le non ancora consiglier­e Mps Angelica Lepori Sergi e Monica Soldini chiedono al Municipio quale posizione difendono il sindaco e il collega di esecutivo Simone Gianini in seno al gruppo di lavoro che sta discutendo il futuro dello stabilimen­to; in particolar­e, hanno rivendicat­o la necessità che le Ffs rispettino gli accordi sottoscrit­ti con la Città in materia di garanzie produttive e occupazion­ali? Non sarebbe il caso di avviare dapprima in Cc un’ampia discussion­e sul futuro delle Officine, sulle richieste della Città e sulle prospettiv­e industrial­i? Dal canto suo il gruppo Ppd con una mozione chiede di avviare subito l’iter per istituire entro il 2020 un unico Piano regolatore cittadino, strumento strategico per gli insediamen­ti del futuro (cosa che il Municipio si è già detto intenziona­to a fare nel 2018). Infine i Verdi, sostenuti dalla Sinistra, prendendo spunto da quanto avviene in altre realtà comunali e cantonali, chiedono che la Città si doti di un bilancio ambientale e sociale, attraverso cui l’autorità rendiconta sistematic­amente le ricadute ambientali delle proprie attività e l’adempiment­o degli impegni presi.

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