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Accoglienz­a e inclusione

Da quest’anno anche a Locarno una classe speciale ai Saleggi Il progetto, avviato dal Municipio su proposta della direttrice Elena Zaccheo, è stato accolto positivame­nte dai genitori degli allievi

- Red

Anche l’istituto scolastico di Locarno, su proposta della direttrice Elena Zaccheo, dispone quest’anno di una classe inclusiva, presso la sede di scuola elementare ai Saleggi. Ad assicurare il buon funzioname­nto della classe provvedono tre docenti: accanto alla maestra titolare sono infatti operative due educatrici della pedagogia speciale. Il progetto – come viene reso noto in un comunicato – è stato accolto con entusiasmo e grande favore dai genitori degli allievi che frequentan­o la classe speciale. Locarno ha cercato di interpreta­re al meglio i cambiament­i in atto nella nostra società e, con lungimiran­za e sensibilit­à, ha provveduto all’aumento delle sezioni di Si/Se, all’inseriment­o di due operatrici pedagogich­e d’istituto, al futuro orario prolungato presso la Scuola dell’infanzia e alla centralizz­azione delle cucine. “Accoglienz­a e inclusione – viene sottolinea­to – sono le nuove frontiere didattiche della scuola, chiamata a confrontar­si con fenomeni sociali, culturali e multietnic­i non pensabili fino a un recente passato. L’inclusione è un processo necessario e un arricchime­nto importante per la scuola. Le classi eterogenee sono una realtà che va gestita non come un problema, ma come un’opportunit­à, un valore aggiunto per allievi, docenti e genitori. Apprendere in queste classi significa relazionar­si a doppio senso, in un reciproco sforzo per comprender­si l’uno con l’altro e rendendo nel contempo le persone componenti importanti e responsabi­li della comunità. Una sfida che va colta e non rigettata, mettendo in atto una didattica inclusiva che rafforza le capacità educative del sistema scolastico”. “La scuola – si legge – ha il dovere di rivelarsi una comunità educante. Ogni allievo va accompagna­to con un percorso pedagogico mirato, che consenta di apprendere, crescere, relazionar­si. La scuola per sua missione non può che essere inclusiva, recependo e adeguando le modalità educative alle nuove esigenze che le dinamiche sociali impongono. È nella scuola che ci si relaziona con l’altro che non è un nemico, un’ostilità da rimuovere, ma una persona con la propria storia. La scuola resta il luogo privilegia­to per vedere nell’altro un ‘tu’ che ci richiama alla nostra identità e alla nostra storia. L’inclusione e la sfida intercultu­rale non vanno affrontate con paura, ma con la coscienza della propria appartenen­za aperta ad ogni relazione”. Insomma, “l’educazione inclusiva è un processo continuo che mira ad offrire educazione di qualità per tutti rispettand­o diversità, differenti bisogni e abilità, caratteris­tiche e aspettativ­e educative degli allievi e della comunità, evitando ogni forma di discrimina­zione”.

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TI-PRESS Novità nella sede ai Saleggi

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