Vigilanza ‘privata’ per i gestori
La futura legge sui servizi finanziari prevede maggiore tutela dei risparmiatori
Zurigo – L’iter di approvazione della Legge federale sui servizi finanziaria (Lsf) e quella sull’infrastruttura finanziaria (LiFin) prosegue presso il Consiglio nazionale. Le divergenze tra i due rami del parlamento verranno appianate nelle prossime settimane e probabilmente entro la sessione primaverile del prossimo anno la legge sarà realtà. Tra le modifiche accettate sia dal Consiglio nazionale, sia da quello degli Stati c’è l’assoggettamento dei Gestori patrimoniali indipendenti (Gpi) e dei trustee. In futuro i Gestori patrimoniali indipendenti dovranno essere autorizzati dalla Finma ed essere sottoposti al controllo di un’organizzazione di vigilanza, anch’essa autorizzata dalla Finma. Non si tratta però di una vigilanza pubblica. Saranno le stesse associazione dei gestori di patrimonio a istituire l’organo di vigilanza. Soddisfatta l’Associazione svizzera dei gestori di patrimoni (Asg). “La qualità della vigilanza per il modello scelto è garantita e poggia sulle esperienze maturate nell’ambito della vigilanza ai sensi della Legge sul riciclaggio di denaro nel settore Oad, che funziona bene. La soluzione dovrebbe essere riconosciuta anche dalle autorità di regolamentazione estere. Il consigliere federale Ueli Maurer ha confermato durante il dibattito che, secondo il Consiglio federale, la procedura a due livelli è compatibile con la legislazione dell’Ue. La soluzione non è nemmeno gravosa, come ritenuto da alcuni, ma semmai pragmatica e orientata alla prassi, poiché l’organismo di autodisciplina (Oad) conosce già perfettamente il settore”, si legge in una nota. La nuova legge dovrebbe entrare in vigore nel 2019 con disposizioni transitorie della durata di tre anni. I gestori patrimoniali indipendenti di nuova costituzione e che faranno quindi ingresso nel settore dovranno richiedere l’autorizzazione della Finma prima di iniziare la loro attività. Ai fornitori di servizi finanziari che operano già come gestori patrimoniali indipendenti dovrebbe essere concesso un periodo transitorio di tre anni. «Anche la legge ticinese sulle professioni fiduciarie dovrebbe quindi essere adeguata alla nuova realtà e dovrà depennare dal regime autorizzativo cantonale la professione di gestori patrimoniale e di trustee», afferma l’avvocato luganese Paolo Bernasconi.