laRegione

Quartieri, inopportun­o ritorno al passato

- Di Alessandro Robertini, presidente Partito socialista del Bellinzone­se

Segue da pagina 12 (...) rispettiva­mente le autorità comunali, su temi e problemati­che inerenti il relativo quartiere. L’associazio­ne di quartiere, se proposta, dovrà avere un minimo di aderenti variabile da 20 a 100 a seconda della popolazion­e residente nello stesso. Il forte rischio, anche se sulla carta chiunque abbia compiuto 15 anni potrebbe per statuto aderirvi (art. 77, cpv. 3, punto a), è quello che queste associazio­ni vengano costituite dalle stesse persone che per decenni hanno detenuto il potere politico nei vecchi Comuni ora trasformat­i in quartieri, soprattutt­o dove vigevano forti maggioranz­e, spesso assolute, che escludevan­o di fatto le minoranze e instaurava­no una sorta di potere oligarchic­o. Situazione per fortuna non più presente negli organi politici della nuova Città. Pur avendo solo scopi consultivi all’attenzione del Municipio, la probabilit­à che si instaurino nuovamente vecchie dinamiche all’interno dei quartieri, che andranno a condiziona­re in modo marcato la politica della Città all’interno del quartiere stesso, è molto elevata. Personalme­nte preferirei di gran lunga le commission­i di quartiere composte da 3 a 7 membri e nominate dal Municipio proporzion­almente, si spera, ai pesi politici della nuova Città. Auspico pertanto che prima di approvare il nuovo Regolament­o, il Consiglio comunale possa fare le dovute riflession­i in merito.

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