La rivoluzione è già in corso
Il punto sulla digitalizzazione all’evento luganese ‘Dialogarena’ promosso da Swisscom Il cambiamento tecnologico incide sulle abitudini di tutti i giorni e in particolare sull’organizzazione del lavoro. In arrivo banda iperveloce 5G.
‘Leadership nell’era digitale’. È stato il tema della terza edizione della ‘Dialogarena’ organizzata da Swisscom e che si è tenuta ieri pomeriggio negli spazi del Lac di Lugano. Cloud, cybersicurezza, Blockchain, intelligenza artificiale e rete mobile ultraveloce 5G sono stati i temi trattati in singoli eventi da esperti di Swisscom con oltre 150 partecipanti in prevalenza rappresentanti di piccole e medie imprese che si trovano confrontati con la transizione tecnologica. Un cambiamento, come ha avuto modo di spiegare Stefano Santinelli, delegato del Ceo di Swisscom per il Ticino, molto più rapido di quanto si pensi. “Alcuni temi che sono stati affrontati durante la prima edizione della ‘Dialogarena’ apparivano futuristici solo tre anni fa e ora sono realtà», ha precisato ricordando come le prime cinque società al mondo per capitalizzazione di Borsa siano tutte tecnologiche iniziando da Alphabet (la holding che controlla tra le altre Google), Amazon e Apple. Non sono mancati gli aspetti più pratici e ludici con la presentazione del robot ‘Pepper’ in grado di interagire con l’uomo (saluta, parla e danza) o la presentazione del cosiddetto smart office, l’ufficio del futuro e la tecnologia Blockchain, quella utilizzata dalle criptovalute e che potrebbe avere delle applicazioni che vanno in altre direzioni rispetto allo scambio monetario e infine lo standard 5G per la connettività mobile che dovrebbe migliorare ulteriormente il cosiddetto Internet of Things (l’Internet delle cose). Un esempio è dato da Alexa, l’ultimo gadget di casa Amazon, in grado di riferire del resoconto di una partita di calcio o del bollettino di Borsa, oppure di scegliere un brano di musica jazz e nel contempo ordinare prodotti su Amazon. Una sorta di Hal di Odissea nello spazio, ma più gentile. Nel pomeriggio sono intervenuti il consigliere di Stato Christian Vitta, direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia che ha presentato il manifesto digitale per il Cantone Ticino e Luca Gambardella, direttore dell’Isdia (Istituto dalle Molle sull’intelligenza artificiale).
Robot al servizio dei clienti
A rispondere saranno i computer, e non più operatori in carne ed ossa. Swisscom, secondo quanto è stato reso noto ieri, sta puntando per il servizio alla clientela sui chat bot, i programmi che simulano una conversazione intelligente con gli esseri umani. Il servizio agli utenti è importante, ma anche oneroso dal profilo finanziario: in questo comparto è impiegato circa il 15%
(pari a 2’800 persone) del personale attivo in Svizzera, il cui carico di lavoro cresce di anno in anno. Swisscom ha quindi deciso di ricorrere all’intelligenza artificiale, che è peraltro parzialmente operativa nelle comunicazioni per posta elettronica. Il robot in questo caso è già in grado di rispondere a domande semplici. Attualmente la quota di risposte automatizzate è del 3% (su 30-40 mila e-mail mensili) e l’obiettivo è di raggiungere il 15%, ha detto nel corso di un incontro con i giornalisti a Zurigo Pascal Jaggi, capo del servizio clientela di Swisscom. I primi test reali con i chat bot, destinati a diventare dei consulenti al servizio degli utenti, sono previsti il prossimo anno. Swisscom, attraverso l’intelligenza artificiale, spera di ridurre i costi, ma l’azienda non è intenzionata a cancellare impieghi, ha assicurato la portavoce Annina Merk. I robot si limiteranno ad “assistere gli impiegati nel loro lavoro”.