laRegione

Un organo salva la vita

Cresce il favore per i trapianti da persone decedute secondo il ‘consenso presunto’

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Berna – I medici dovrebbero poter espiantare gli organi delle persone decedute senza la necessità di ulteriori chiariment­i: ne è convinto il 63% della popolazion­e svizzera, stando a un sondaggio condotto dal sito di confronti internet Comparis. Una donazione dovrebbe cioè essere esplicitam­ente rifiutata dall’interessat­o. Il rilevament­o demoscopic­o – condotto in marzo dall'istituto Market Agent nella Svizzera tedesca e romanda su un campione di 1’002 persone – mette in luce come soltanto il 30% degli interpella­ti detenga una tessera di donatore. Ciò significa che per il restante 70% sono i familiari a dover prendere una decisione in merito agli organi. Dunque senza la certezza che la loro scelta corrispond­a a quella (espressa o no) del deceduto. Secondo Swisstrans­plant, la Fondazione nazionale svizzera per il dono e il trapianto di organi, i parenti rifiutano un espianto degli organi in oltre il 60% dei casi. E il motivo è appunto che non conoscono la volontà del morto e, dando il loro consenso, temono di comportars­i in modo sbagliato. La Junior Chamber Internatio­nal – una organizzaz­ione non governativ­a internazio­nale di giovani – ha lanciato l’iniziativa popolare federale denominata “Favorire la donazione di organi e salvare vite umane” che punta a introdurre nella Costituzio­ne il cosiddetto modello del consenso presunto. In base a questo approccio, ogni adulto in caso di decesso è considerat­o un potenziale donatore, a meno che in vita non abbia inserito il suo disaccordo in un registro ufficiale. Questa pratica è già in vigore in vari Paesi europei quali Austria, Francia, Italia, Spagna, Portogallo e Belgio. Stando a Comparis al momento in Svizzera sono 1’400 le persone in attesa di un nuovo organo vitale. Dato che però i donatori sono troppo pochi, ogni anno muoiono per questo motivo cento persone. “Il modello del consenso presunto è un incentivo per ognuno di noi a riflettere sulla donazione di organi e prendere una decisione a favore o contro”, afferma Felix Schneuwly, esperto di assicurazi­one malattie presso Comparis.

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KEYSTONE Un altro cuore

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