Intesa sui prelievi del 2o pilastro, sul resto no
Gli Stati seguono il Nazionale e si oppongono al divieto. Ma la riforma delle Pc è in alto mare.
Ancora grosse differenze tra i due rami del Parlamento sulla riforma delle prestazioni complementari (Pc). Tra le poche divergenze appianate mercoledì figura quella dei prelievi del 2o pilastro sotto forma di capitale da parte dei pensionati. Il Consiglio degli Stati (con 25 voti a 15 e 3 astenuti) si è allineato al Nazionale, bocciando la proposta di vietarli. Il Governo voleva imporre ai pensionati un divieto di prelevare il loro 2o pilastro per evitare che taluni dilapidino i soldi prima di sollecitare le Pc. I ‘senatori’ avevano accettato l’anno scorso l’interdizione per i pensionati di prelevare il capitale della previdenza professionale e limitato le possibilità per gli indipendenti. Ma in primavera il Nazionale aveva bocciato tali proposte, facendo affidamento sulla responsabilità individuale. La commissione preparatoria degli Stati aveva così suggerito al plenum di allinearsi alla decisione della Camera del popolo. È un punto centrale della riforma delle Pc, ha deplorato Werner Hösli (Udc/Gl) dicendosi sorpreso per questo dietrofront dei suoi colleghi. I Cantoni, i Comuni e le Città sono contrari al prelievo del 2o pilastro sotto forma di capitale, ha aggiunto. A suo avviso, occorre proteggere il diritto della collettività e non confondere responsabilità individuale e interesse personale. Si tratta di una questione di realismo politico, gli ha replicato il portavoce della commissione Konrad Graber (Ppd/Lu) ricordando come la decisione del Nazionale sia stata molto chiara. A suo parere, ogni assicurato deve poter utilizzare liberamente i soldi del suo 2o pilastro. Non v’è inoltre alcuno studio che mostri definitivamente un legame di causa-effetto tra il prelievo sotto forma di capitale e una richiesta ulteriore delle Pc. Il consigliere federale Alain Berset ha affermato che sussiste potenzialmente un legame, invitando invano i ‘senatori’ a non gettare il bambino con l’acqua sporca e a sostenere la proposta Hösli. Le due Camere si sono inoltre allineate su un altro punto minore della riforma: i disoccupati più anziani (di almeno 58 anni) possono lasciare il proprio avere del 2o pilastro nell’istituto di previdenza del vecchio datore di lavoro e percepire successivamente una rendita. Tale proposta del Nazionale è stata accettata tacitamente dagli Stati. La riforma divide profondamente le due Camere. I ‘senatori’ hanno infatti mantenuto tacitamente quasi tutte le altre divergenze con il Nazionale (sanzioni contro chi ha prelevato il capitale e lo ha esaurito prima di ricevere le Pc, limite di 100mila franchi di patrimonio per ricevere le prestazioni, aiuti per le spese generate dall’affitto ecc.). Secondo una prima stima, la versione uscita dagli Stati prevede tagli nelle Pc dell’ordine di 378 milioni. Il Consiglio federale puntava a risparmiare circa 300 milioni. Il Nazionale auspica per contro risparmi dell’ordine di 661 milioni.