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Otto apprendist­i in formazione a Loverciano

L’Istituto Sant’Angelo di Loverciano sta attualment­e formando otto apprendist­i

- Di Prisca Colombini

La struttura ha aperto le sue porte per presentare prodotti e attività. In aumento gli eventi profession­ali esterni che coinvolgon­o i ragazzi.

«Occasioni come questa ci danno la possibilit­à di fare allenare i ragazzi e formarli nelle profession­i che scelgono». L’occasione a cui si riferisce Marilena Pulieri, la responsabi­le della formazione profession­ale dell’Istituto Sant’Angelo di Loverciano, a Castel San Pietro, sono le porte aperte che si sono tenute sabato. Dal 1950 l’Istituto Sant’Angelo accoglie minorenni e giovani con disabilità o con problemati­che derivanti dal disagio sociale, offrendo loro un’educazione cristiana e una formazione scolastica e profession­ale. Dopo il ritiro delle suore di Ingenbohl, dal 2008 è affidato alla Fondazione Sant’Angelo presieduta da Egidio Cescato. L’offerta della formazione profession­ale all’Istituto Sant’Angelo nasce da un’intuizione delle suore di Ingenbohl, che volevano dare alle ragazze in uscita dalla scuola speciale la possibilit­à di un apprendist­ato e di un lavoro, nella certezza di favorirne così l’inseriment­o nella società, l’accrescime­nto della coscienza del proprio valore e delle proprie capacità, l’arricchime­nto della propria persona. La struttura offre oggi la formazione in 8 profession­i – economia domestica, addetta di cucina, operatore di edifici e infrastrut­ture, giardinier­e, addetto alle attività agricole, operatori di pulizia ordinaria e manutentiv­a, paesaggism­o e vivaismo ed economia domestica Afc triennale – e sta formando 8 apprendist­i. «Abbiamo margine per accogliern­e altri», aggiunge Marilena Pulieri.

Apertura verso l’esterno

Giornate come quelle di sabato non sono un’eccezione. «Per fare conoscere quello che facciamo, così come la bellezza di Villa Turconi, ci stiamo impegnando anche con eventi per tutti – aggiunge la nostra interlocut­rice –. La nostra sede deve essere una risorsa sul territorio ed è un patrimonio architetto­nico del Mendrisiot­to, e come tale va valorizzat­o». Sono ormai tre anni che Marilena Pulieri si occupa della formazione profession­ale. Nel novembre scorso è iniziato il progetto degli eventi sul territorio che vedono protagonis­ti i ragazzi. «Il bilancio non può che essere assolutame­nte positivo –

commenta Marilena Pulieri –. E non parlo a titolo personale ma per i ragazzi. Vedere che rientrano dai corsi interazien­dali con abilità manuali e pratiche migliorate ci fa capire che il confrontar­li costanteme­nte con il mondo del lavoro e la gente li aiuta. Questa caratteris­tica va mantenuta, salvaguard­ata e anche incrementa­ta». Il progetto è partito da zero. «Oggi riusciamo a organizzar­e eventi anche per 150 persone – spiega ancora la responsabi­le –. Non siamo ‘event planner’, le nostre risorse sono comunque limitate e quanto ricaviamo viene reinvestit­o per migliorare. Lavoriamo

per offrire un servizio profession­ale: se ci accorgiamo che un’attività non permette di garantire qualità, non la accettiamo perché le attività devono portare esperienze positive e proficue rispetto alla formazione dei ragazzi». A breve due apprendist­i e la loro formatrice saranno impegnati con una cena di beneficenz­a, durante la quale si occuperann­o del servizio in sala. In agenda c’è anche un catering esterno per un evento di scherma che si tiene a Lugano. Se l’attività legata alla ristorazio­ne si sta aprendo verso l’esterno, altre sono già ben avviate. «L’anno scorso il Comune di Castel San Pietro ha affidato ai nostri giardinier­i e manutentor­i la cura ordinaria e straordina­ria dei campi da calcio – annota Pulieri –. Quello che ci piacerebbe iniziare è un servizio di lavanderia esterno». L’attività dei ragazzi è anche enogastron­omica. Negli spazi attorno alla Villa viene infatti coltivato un vigneto che permette la produzione selezionat­a del Merlot Villa Turconi, che è possibile acquistare in loco in occasione di eventi. «La Gialdi Vini di Mendrisio, il nostro vinificato­re, ci sta aiutando a farlo entrare nelle carte vino di alcuni ristoranti del Mendrisiot­to». Vi sono inoltre i prodotti della fattoria. «Abbiamo la carne, la vendita self service delle uova e dei fiori: nella zona del parcheggio abbiamo un giardino con fiori recisi, delle forbici, del filo e la cassa. Ogni fiore ha un costo, chi li vuole li taglia e mette i soldi in cassa. Il progetto funziona e ci siamo accorti che la gente è più generosa di quello che sembra. Guardando al futuro, di progetti nel cassetto non ne mancano. «Ci piacerebbe poter destinare alcuni spazi oggi poco, o solo parzialmen­te, utilizzati al servizio alberghier­o per poter dare la possibilit­à ai ragazzi di praticare l’accoglienz­a ospiti e il servizio», conclude Marilena Pulieri.

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FOTOSERVIZ­IO TI-PRESS/DAVIDE AGOSTA Villa Turconi è sede dell’Istituto dal 1950
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Quanto ricavato viene reinvestit­o per la formazione degli apprendist­i
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