laRegione

In Capriasca divergenze sui rifiuti

Le soluzioni proposte dal Municipio non fanno l’unanimità nelle commission­i

- Di Leonardo Terzi

Quasi vent’anni dopo il ‘no’ popolare la Pieve dovrebbe dotarsi di una tassa sul sacco. Numerosi però gli emendament­i rispetto al nuovo regolament­o comunale.

Nella Pieve la tassa sul sacco dei rifiuti ha sempre fatto storcere il naso. Si ricorderà il chiaro ‘no’ della popolazion­e al tentativo di introdurre questa tassa causale (“chi più inquina più paga”). Correva il 2009 e i contrari furono il 65% dei votanti. Di conseguenz­a il messaggio approvato dal Consiglio comunale venne ‘cassato’. Più recentemen­te i capriasche­si hanno ribadito la loro antipatia nei confronti di questa forma di tassazione. È successo l’anno scorso in occasione del referendum sulla Legge cantonale di applicazio­ne alla Legge federale sull’ambiente, contenente appunto la normativa di base sulle tasse riguardant­i i rifiuti. Mentre la legge è stata approvata dall’insieme dei ticinesi, a Capriasca hanno di nuovo prevalso i voti contrari, anche se di poco (51,2%). Ma insomma le direttive della Confederaz­ione sono inequivoca­bili, e ai comuni non resta che adeguarsi, volenti o nolenti, anche se la legge cantonale resta sub judice per due ricorsi inoltrati dai Comuni. Ecco dunque la proposta del Municipio di Capriasca, trasmessa alle Commission­i del Consiglio comunale, che si basa su una tassa fissa a copertura dei costi sostenuti per la raccolta sul vasto territorio capriasche­se, e appunto la tassa sul sacco chiamata a coprire le spese per il conferimen­to dei rifiuti solidi urbani all’incenerito­re di Giubiasco. Anche la tassa base prevede, in modo empirico, un principio di causalità, differenzi­andosi per il numero di persone che compongono l’economia domestica. Per quanto riguarda le tariffe base si va dai 149,2 franchi annui per le persone fisiche, ai 265,2 franchi per le famiglie di 6 persone. Per quanto invece concerne i sacchi, si partirebbe da un importo minimo di 1 franco e 10 per il sacco da 35 litri. L’importo potrà in seguito variare per ‘pareggiare’ la spesa effettivam­ente sostenuta dal Comune nello smaltiment­o.

Il nodo dei punti di raccolta

Diversi e di sostanza sono tuttavia gli emendament­i proposti dalla Commission­e delle petizioni e dalla Commission­e della gestione. Si chiede per cominciare la rinuncia alla ‘tassa individual­e’ di 7 franchi, nell’ottica, così viene spiegato, di rendere più legata alla produzione di rifiuti la spesa per i cittadini, e quindi modificand­o tutta la griglia tariffaria. Un’altra modifica riguarda gli ingombrant­i: i commissari propongono che sia possibile depositare gratuitame­nte (o a prezzo molto basso) fino a 3 metri cubi di questi rifiuti. Inoltre si

chiede di basare la tassa causale per gli scarti vegetai non sul peso, ma sul volume (sacchi da 200 litri). A proposito, la Gestione spinge per il mantenimen­to delle attuali tre piazze di raccolta cosa che sarebbe impossibil­e se si dovessero installare costose pese per il computo del vegetale consegnato. Pure sull’ammontare

delle tasse vi sono divergenze per esempio riguardo aziende, case secondarie, e alberghi. Da notare un appunto, non di poco conto, riguardant­e la raccolta: la Commission­e delle petizioni propone di inserire nel regolament­o il principio secondo cui “Il Municipio garantisce un servizio di raccolta equamente distribuit­o su tutto il territorio comunale in particolar­e per i rifiuti solidi urbani Rsu, per le raccolte separate, per gli scarti vegetali da giardini e per gli scarti organici da economie domestiche”. Il Municipio dovrebbe prendere atto dei rapporti commission­ali questa settimana.

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TI-PRESS/GIANINAZZI L’ecocentro inaugurato un anno fa a Lugaggia

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