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‘Bisognerà comunque investire di più’

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«Bisognava trovare delle misure che raccoglies­sero l’adesione della maggioranz­a. Beh, ci siamo riusciti. Queste misure rappresent­ano una buona soluzione. E non ne sono convinto solo io: il rapporto è stato infatti sottoscrit­to da tutti i membri della Gestione». Non nasconde la propria soddisfazi­one il correlator­e Ivo Durisch. «Personalme­nte – aggiunge il capogruppo socialista – credo molto nel modello Forjad, introdotto già nel 2007 nel canton Vaud e che permette ai giovani adulti in assistenza privi di formazione di vedersi riconosciu­te anche le spese di formazione e di essere seguiti nel loro percorso. Nella fase sperimenta­le questo modello non potrà essere applicato a tutti i casi esistenti in Ticino ma se si rivelerà efficace, come ci si augura, è auspicabil­e un suo potenziame­nto e dunque una sua estensione». Nel frattempo Durisch ha un altro auspicio. E cioè che i tre dipartimen­ti coinvolti (Decs, Dfe e Dss) «sfruttino le possibilit­à offerte dal modello Forjad e le sfruttino al meglio». Si poteva osare di più con 3 milioni? «Le pressioni per non superare questa somma ci sono state. Per cui abbiamo preferito lavorare non sull’importo, bensì sui contenuti. Vedremo. Alla luce anche delle entrate, sorprenden­ti, della mini amnistia fiscale federale. Credo tuttavia che sulle misure individuat­e – sottolinea il correlator­e – occorra continuare a investire e investire di più. Tre milioni erano e sono il minimo».

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Ivo Durisch (Ps)

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