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Una pubblica ispezione al sistema di sorveglian­za cittadino, la chiede il gruppo Udc e Lega

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Una visita aperta all’impianto di sorveglian­za di Bellinzona, allargata a ogni rappresent­ante di gruppo politico in Consiglio comunale, per controllar­e come viene gestito. In grandi linee, questa è la richiesta formulata nella lettera redatta e sottoscrit­ta dai consiglier­i comunali Udc-Lega dei Ticinesi (primo firmatario Tuto Rossi), inviata ieri al presidente del Consiglio comunale di Bellinzona Alberto Marietta. I sottoscriv­enti prendono spunto da casi di dati personali venduti da grandi aziende per sottolinea­re l’importanza della sicurezza della privacy. La protezione della sfera privata era già al centro dell’interpella­nza inoltrata dallo stesso gruppo il 9 aprile, a proposito dei rischi di abuso nella gestione delle registrazi­oni raccolte dalle 40 telecamere sul territorio. Il Municipio aveva risposto con la rassicuraz­ione che tutto è in regola, ovvero i filmati sono visionabil­i unicamente da funzionari di polizia. La messa in discussion­e della gestione regolare dell’impianto, nonché punto di partenza della richiesta sarebbero delle testimonia­nze raccolte dai municipali, secondo cui monitor e registrazi­oni sarebbero accessibil­i ad altri operatori – dagli addetti alle pulizie ad altri impiegati comunali – e non solo ai funzionari di polizia. L’idea della visita agli uffici di polizia e delle Amb verrebbe organizzat­a quindi con lo scopo di ricevere spiegazion­i riguardo la gestione (registrazi­one e archivio video), in vista di eventuali proposte di correttivi, affinché i dati sensibili dei cittadini non vengano divulgati e restino protetti.

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