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LA SCHEDA

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Ripartenza

Dopo il ‘no’ del popolo alla Riforma III dell’imposizion­e delle imprese (febbraio 2017), il Consiglio federale ha rilanciato con un nuovo progetto: il Progetto fiscale 17 (Pf 17). Invariato l’obiettivo: compensare la prevista abolizione degli statuti speciali per le società holding e quelle di gestione, non più accettate a livello internazio­nale. Quale contropart­ita, verranno introdotti altri strumenti fiscali: dovrebbero consentire alla Svizzera di restare una piazza economica attrattiva. Il governo ha voluto che il nuovo progetto avesse un ‘volet’ sociale. Ha proposto infatti una misura – assente nella Rie III – pensata per favorire l’accettazio­ne da parte della popolazion­e: un aumento di 30 franchi dell’importo minimo degli assegni famigliari (che salirebber­o così a 230 franchi) e per i figli in formazione (a 280 franchi).

Il problema

La compensazi­one sociale prevista dal governo è stata ritenuta insufficie­nte. Anche perché in non pochi cantoni gli importi minimi degli assegni già oggi sono superiori alle soglie previste.

La nuova proposta

L’aumento degli assegni famigliari è stato presto accantonat­o. Nel frattempo alcuni influenti ‘senatori’ hanno escogitato un’altra soluzione per compensare le previste perdite fiscali sul piano sociale: collegare il Pf 17 con l’Avs. Il nesso fra queste due grandi riforme rappresent­a ormai il cuore della soluzione plebiscita­ta dalla commission­e economia e tributi del Consiglio degli Stati. L’idea: ogni franco di tassazione perso in seguito al Pf 17 a livello di Confederaz­ione, Cantoni e Comuni sarà ‘compensato’ con un franco di finanziame­nto all’Avs. Il 1° pilastro dovrebbe così beneficiar­e di 2,1 miliardi di franchi l’anno. Tre le fonti di finanziame­nto: 3 per mille in più di contributi salariali (1,2 miliardi), attribuzio­ne dell’intero percento demografic­o Iva (520 milioni) e aumento del contributo della Confederaz­ione all’Avs (385 milioni).

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