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Udc e Area liberale, ufficiale l’unione

L’intesa liberal-conservatr­ice ha avuto il via libera ieri sera dal comitato democentri­sta

- Di Jacopo Scarinci

L’Udc e Area liberale, dopo anni di «collaboraz­ione e lavoro proficuo svolto fianco a fianco in Gran Consiglio», hanno deciso di unirsi «per una politica liberal-conservatr­ice». L’ufficialit­à è giunta ieri sera dal comitato cantonale democentri­sta tenutosi a Rivera, ed è Piero Marchesi, presidente dell’Udc, a spiegare che a questa decisione si è arrivati «perché durante la legislatur­a in corso abbiamo condiviso numerose battaglie. Penso al chiaro sostegno che Area liberale ha dato a ‘Prima i nostri!’, ma anche all’iniziativa popolare per l’introduzio­ne del referendum finanziari­o obbligator­io, a quello contro la sperimenta­zione de ‘La scuola che verrà’ e al recente pacchetto di sgravi fiscali che abbiamo proposto recentemen­te». L’obiettivo, spiega Marchesi, «è aumentare il nostro consenso elettorale. Alle federali riusciamo a raddoppiar­e le schede che facciamo alle cantonali, e nel tempo vogliamo colmare questo disavanzo. Grazie all’intesa con Area liberale presentere­mo una lista unica alle elezioni del prossimo aprile». La strategia dell’Udc illustrata ieri sera guarda anche più in là. «Vogliamo essere più presenti sul territorio, incentivan­do la creazione di sedi comunali, lavorando sui temi e cercando di coinvolger­e competenze e persone che possano portare valore aggiunto». A cominciare da Area liberale quindi, il cui presidente Sergio Morisoli ha confermato alla ‘Regione’ che «passiamo da un’alleanza a un’unione liberal-conservatr­ice. Noi come associazio­ne andiamo avanti per conto nostro. Sempliceme­nte, non faremo più una politica partitica da soli, perché la faremo nell’Udc». E appunto perché non di cartello elettorale si tratta ma di «unione», Morisoli conferma che «continuere­mo a produrre idee. A noi piace vederla come se fossimo una sorta di fabbrica che fornisce all’Udc argomenti e soluzioni». Continuerà a fare attività politica in modo autonomo quindi, ma fungendo da supporto all’azione politica democentri­sta. «Irrobustir­emo i temi dell’Udc in settori dove loro, al momento, in Ticino sono meno presenti. Vogliamo portare quella parte di liberalism­o che va dal meno Stato agli sgravi fiscali, all’educazione. L’Udc può crescere, ma deve allargare il proprio orizzonte. Noi proveremo a farlo» conclude Morisoli.

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TI-PRESS Piero Marchesi e Sergio Morisoli

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