Fatto ‘Con le tue mani’
Gordola, tre giorni a contatto con i materiali di base della costruzione di una casa
La seconda collaborazione tra il Centro formazione professionale e le Elementari ha riportato i bimbi a vivere l’emozione del lavoro manuale
Che bello lo smartphone. Ma vuoi mettere una casetta per gli uccellini che ti sei costruita tutta da solo? Prendendo come campione la 5ªB di Gordola dopo 3 giorni a contatto con falegnami, metalcostruttori e muratori, un sondaggio sul gradimento darebbe risultati plebiscitari. Lo scorso maggio, una manciata di scolari di Minusio è stata sottratta (con piacere, dicono loro) alla quotidianità di libri e regole scritte per vivere in prima persona, nel Centro formazione professionale di Gordola, il progetto ‘Con le tue mani’, un’esperienza a contatto con i tre materiali di base della costruzione di una casa: mattone, legno e metallo. Li hanno affiancati gli istruttori della Società svizzera impresari costruttori (Ssic, sezione Ticino), quelli dell’Associazione svizzera fabbricanti mobili e serramenti (Asfms) e quelli di AM Suisse (Metalcostruzioni e Tecnica agricola). «Al momento, il progetto ha ospitato nel 2017 la scuola elementare di Gordola e quest’anno la scuola di Minusio», spiega Barbara Soer di AM Suisse Ticino. «Per il 2019 si è riproposta nuovamente Gordola, ma l’idea, visto il successo, è quella di poter estendere in futuro quest’idea a livello cantonale». Cosa che per la co-responsabile del progetto sarebbe «un’opportunità eccezionale per la quale è necessario un grosso sforzo a livello organizzativo. Ci lavoreremo».
Visione sugli oggetti del quotidiano
Marco Fässler, responsabile formazione di base muratori di Ssic e co-curatore di ‘Con le tue mani’: «Chi si è cimentato con la muratura ha realizzato un pilastrocasa con i mattoni, inserito poi nel villaggio nato dalla successiva costruzione di una cinta ‘medievale’». Falegnami e metalcostruttori, invece, si sono dedicati alla casetta degli uccellini «unendo il metallo come base strutturale al legname quale materiale di copertura e d’interni». Ancora Fässler: «C’è stata la soddisfazione di portarsi a casa una creazione del tutto personale», non prima di aver passato in rassegna le azioni del «forare il legno, assemblarne le parti, filettare le viti, limare gli spigoli vivi, sollevare i mattoni, elementi che aprono la visione sugli oggetti del quotidiano. È quello che accade a un bimbo che entra in una fattoria e non ha mai visto quanto è grande un gallo rispetto a un cavallo». Sebastiano Casile, istruttore per i metalcostruttori: «Crediamo che l’esperienza possa tornare utile quando dovranno decidere del proprio futuro». Non si stupirebbe, Casile, se un giorno qualcuno di questi «ragazzini di 80 centimetri entusiasti» si presentasse da lui con un curriculum, dicendo “quel giorno ero io“.
‘Da grande voglio fare...’
Gwendolyn Sciolli, docente di questa 5ª B: «Abituati come sono a tanto lavoro passivo, è stato interessante per i bimbi constatare nella realtà il contenuto delle schede scolastiche. Fare tutto questo in 5ª elementare non è presto, i piccoli possono cominciare a capire che passare anni sui banchi di scuola potrebbe non essere la loro vocazione e che esistono possibilità altrettanto valide. Il riscontro dei genitori è stato positivo». Per Sophie era la prima volta con un cacciavite, e fra i 3 mestieri farebbe la metalcostruttrice; Céline non ha preferenze («In ogni laboratorio ho detto che volevo fare quel mestiere, adesso di preciso non saprei quale…»); Emma non ha dubbi e vuole fare il falegname; Geremia anche («Avrei fatto anche più di 3 giorni»); Zeno non sa che mestiere farà da grande, ma «il falegname mi è piaciuto»; anche a Enrico, per il quale il passaggio dai libri ad avvitare viti è stato «strano, ma bello». Melody è un’altra metalcostruttrice, Solin, invece, si è divertita moltissimo: sia chiaro, non ha nulla contro i falegnami e nemmeno contro metalcostruttori e muratori, ma da grande vuole fare il medico.