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Il bosco, importante realtà nel Parco

- Di Ivo Ceschi

Nell’ambito del vivace dibattito sviluppato­si attorno all’attualissi­ma e importante tematica se creare o meno il Parco nazionale del Locarnese, mi sembra che un aspetto sia stato un pochino trascurato: è il ruolo del bosco, la sua importanza e la sua futura gestione. Intanto va ricordato che l’area forestale ricopre oltre 14’300 ettari ossia i 2/3 dell’intera superficie del Parco. Si tratta quindi di una componente di assoluta preminenza. Il variatissi­mo manto verde che fa da sfondo a tutto il paesaggio del Parco nazionale ha nel passato svolto un ruolo essenziale sia dal profilo protettivo che come spazio naturale utilizzato per molteplici attività a beneficio di tutta la popolazion­e. L’utilizzazi­one dei boschi da parte dei maggiori proprietar­i ossia i Patriziati, ha costituito un’importante risorsa destinata a molteplici scopi d’interesse pubblico. A questo riguardo merita di essere ricordato (...)

Segue da pagina 12 (...) il ragguardev­ole contributo di legna da ardere che i boschi dell’Onsernone e delle Centovalli diedero all’economia di guerra durante il secondo conflitto mondiale. L’utilizzazi­one dei boschi si protrasse fino agli anni 60 del Novecento per la legna da ardere e fino agli anni 80 per il legname d’opera, ma purtroppo negli ultimi decenni tutti i tagli di reddito sono praticamen­te cessati e ora gli interventi forestali possono essere eseguiti unicamente nell’ambito di progetti sussidiati nei boschi di alto valore protettivo. All’inevitabil­e declino della funzione economica ha fatto tuttavia riscontro l’emergere, accanto alla primaria funzione protettiva, di altre funzioni del bosco come il valore naturalist­ico-ecologico e la ricreazion­e. L’istituzion­e delle riserve forestali dell’Arena in Val Vergeletto, dell’Onsernone, di Palagnedra, di Mergugno a Brissago e del Parco Maia a Losone risponde appunto a queste nuove esigenze. Con l’istituzion­e del Parco nazionale oltre ai numerosi progetti a sostegno di una cura più attenta del territorio anche per la gestione boschiva si aprono ora diverse opportunit­à di segno chiarament­e positivo e i beneficiar­i saranno principalm­ente i Patriziati. L’attività di questi enti pubblici di antica tradizione ossia la gestione del bosco unitamente a quella dei pascoli montani, la manutenzio­ne dei sentieri e degli alpeggi e la creazione di biotopi pregiati, anche a favore della selvaggina, è imprescind­ibile per la cura del territorio in una regione di montagna come quella del Parco nazionale. Esemplare al riguardo è stata la ristruttur­azione della capanna all’Alpe Corte Nuovo del Patriziato di Borgnone senza dimenticar­e le decine di altri interventi già realizzati in fase preparator­ia del progetto Parco nazionale. Di particolar­e interesse per i Patriziati è la disposizio­ne secondo cui i boschi inclusi nella zona nucleo potranno beneficiar­e di un indennizzo annuo pari ad un massimo di fr. 50.– per ettaro di bosco, salvo le parti che già ora sono incluse in una riserva forestale. Si tratta di una risorsa importante a lungo termine con la quale gli enti potranno affrontare numerosi interventi d’interesse pubblico. In conclusion­e la creazione del Parco nazionale del Locarnese sarà un evento sicurament­e positivo anche per la gestione del bosco di questa regione. È una opportunit­à forse irripetibi­le che non va sprecata.

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