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Troppi palazzi? La gente reclama

Durante l’ultimo incontro con i quartieri tenutosi giovedì, fra i vari punti sollevati anche quello del fervore edilizio

- Di Marino Molinaro

Gerretta, quanti palazzi! Troppi? Sì, ascoltando talune voci emerse giovedì durante l’incontro fra Municipio e quartiere. La risposta: così vuole la Legge sulla pianificaz­ione territoria­le.

«Sono troppi e brutti come casermoni i nuovi palazzi che stanno crescendo come funghi nel nostro quartiere. Molti la pensano come me. Le strade presto non saranno più sufficient­i. Già oggi dobbiamo fare i conti con gli scriteriat­i che circolano a tutta velocità, domani cosa accadrà? Sono preoccupat­a, perché stiamo perdendo la connotazio­ne di quartiere tranquillo. Diventerà invivibile». Alla Gerretta e a Pratocaras­so c’è chi non dorme sonni tranquilli e giovedì sera, nell’ultima tappa del tour del Municipio nei quartieri ex Comuni aggregati, non l’ha mandata a dire. D’altronde, il fatto che la serata sia stata organizzat­a al centro Spazio Aperto, ha portato più di un abitante a toccare temi relativi proprio a quella zona. «Parecchi – ha riconosciu­to il municipale Simone Gianini, capo Dicastero territorio e mobilità – condividon­o le perplessit­à sulla crescente pressione edilizia. Tuttavia nessuno nel caso specifico ha interposto ricorso e la Stan ha ritirato il suo quando ha ottenuto un migliorame­nto delle facciate». Più in generale, nel 2013 il popolo svizzero ha votato la revisione della Legge federale sulla pianificaz­ione del territorio, che frena la dispersion­e insediativ­a e il consumo eccessivo del suolo garantendo uno sviluppo nelle zone centrali. Da qui la crescita che più zone della Turrita stanno vivendo da alcuni anni. «Questo avviene – ha rimarcato Gianini – sulla base di un dimensiona­mento pianificat­orio voluto per i prossimi 15-20 anni, entro i quali si prevede che la popolazion­e ticinese aumenterà di 40mila unità e quella bellinzone­se di 7’000».

Operatore di strada in arrivo

Una delle ‘conseguenz­e’ derivabili dall’edificazio­ne centripeta «è dunque l’aumento della popolazion­e nelle zone centrali», ciò che induce l’autorità a vigilare sulla qualità di servizi offerti in più ambiti: dal trasporto pubblico alle strade fino alle scuole, per fare solo alcuni esempi. Quanto alla crescita edilizia delle nuova Bellinzona e all’approccio pianificat­orio post-aggregazio­ne, ha concluso Gianini, «tramite il Masterplan che sarà presto avviato vogliamo individuar­e la strada per governare il territorio nel migliore dei modi». Questo consideran­do peraltro che la quota di sfitto «qui è dell’1,47%, in linea con la media nazionale e sotto quella cantonale pari all’1,56%. Un livello che pone il costo dei terreni di Bellinzona ancora alla portata del ceto medio». Tornando alla Gerretta e alla sua viabilità, Gianini ha pure ricordato che via Pratocaras­so sarà urbanizzat­a assumendo così il ruolo che le spetta in base al Piano regolatore, quello di strada di raccolta di quartiere; per contro via Ger- retta e via Varrone saranno declassate. Il tutto completato dal nuovo concetto di zone 30. Il vicesindac­o Andrea Bersani, capo del Dicastero sicurezza, ha dal canto suo registrato la richiesta di controlli radar: «Un’esigenza – ha rimarcato – che giunge da tutti gli ex Comuni. La Polizia comunale registra attualment­e una leggera sottodotaz­ione degli effettivi. Si cercherà di fare il possibile con le forze a disposizio­ne». Dalla sala è giunta poi una sollecitaz­ione anche sulle zone 20 e sempre Gianini ha risposto che attualment­e ne sono previste due: sul futuro piazzale della stazione e in piazza Governo (nel secondo caso con un approfondi­mento in corso sulle aree vicine). Il sindaco Mario Branda ha dal canto suo introdotto con i colleghi un bilancio del primo anno di legislatur­a evidenzian­do quali sono i servizi presenti sul territorio. Fra i temi discussi il risanament­o delle scuole: Fabio Gervasoni (Dicastero opere pubbliche) ha ricordato che la priorità sarà data alle Nord, dove si procederà a blocchi (A, B e palestra) facendo capo alle aule prefabbric­ate che verranno poi riutilizza­te in occasione di altri interventi, come quello che interesser­à le Sud dal 2020. Un ultimo aspetto, fra i molti, che hanno ricevuto l’attenzione dell’esecutivo è quello della socialità, e meglio della rete sociale in aiuto a chi fatica maggiormen­te. Giorgio Soldini ha ricordato che il Dicastero servizi sociali sta attualment­e lavorando all’istituzion­e dell’operatore di strada: «Obiettivo, individuar­e il giusto approccio ai problemi sociali».

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TI-PRESS/CRINARI Crescita edilizia in linea con la Legge sulla pianificaz­ione del territorio

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