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Un cavallo chiamato Mirtillo

La seconda vita di un doppio pony olandese emoziona i ragazzi dell’Istituto Provvida Madre

- Di Daniela Carugati

Il progetto, nato nel luglio dell’anno scorso dall’idea di una operatrice, aiuta ad avvicinars­i alla natura e a trovare nuovi amici

Un sabato qualunque, un sabato momò, è sembrato il momento più adatto per avere un incontro ravvicinat­o con Mirtillo. Si può dire che dalle parti del Basso Mendrisiot­to ormai sia diventato una star. Di sicuro lo è, e già da un po’, per i ragazzi dell’Istituto Provvida Madre di Balerna, con i quali ha stretto un’amicizia speciale. Vorrà pur dire qualcosa il fatto che, giusto il sabato scorso, gli hanno voluto dedicare una giornata: il ‘Mirtillo Day’. Un cartello scritto a mano ci invita a lasciare le strade battute (dal traffico) e prima di finire al valico di Bizzarone, lì a Novazzano, ci invoglia a imboccare la stradina che porta dritti in zona Pauzella. Non resta che inoltrarsi nel Mendrisiot­to meno conosciuto, quello dove ancora resistono boschi, prati e campi coltivati. «Cercate Mirtillo? Eccolo, è là». Dall’aprile dell’anno scorso casa sua, infatti, è la Piccola Scuderia, giusto in fondo in fondo a via Pauzella, dove allunghi la mano e quasi tocchi la ramina. Ecco, Mirtillo vive lì: il più amato dagli ospiti dell’Istituto, infatti, è un cavallo. Anzi, un doppio pony olandese, come recita il suo passaporto. Un muso simpatico, due grandi occhi marrone scuro e il manto pezzato, questo cavallino fa presto a conquistar­e i cuori, di tutti. Anche per questo si è deciso di festeggiar­lo, dando modo di raccoglier­e il sostegno (concreto) a un progetto importante. Tutto è cominciato il primo luglio di quasi un anno fa, ma l’idea Tatiana Boldini, operatrice dell’Istituto, la cullava già da un po’. «Poi ho incrociato Mirtillo e un’intenzione è diventata un progetto», ci racconta mentre i partecipan­ti alla giornata si concedono uno scatto con il suo protagonis­ta e il capitano dell’Hc Lugano Alessandro Chiesa. «Che non è qui per caso: con lui e sua moglie – spiega Tatiana – abbiamo una storia in comune. Entrambi abbiamo salvato un cavallo e abbiamo dato loro una seconda vita». Il nuovo componente della famiglia Chiesa a Sant’Antonino, Mirtillo a Novazzano, nella scuderia di cui è responsabi­le Lara De Berti. E in via Pauzella al numero 3 il doppio pony pezzato tutti i giovedì mattina, per un’oretta, ha un appuntamen­to fisso. Quello con gli utenti della Provvida Madre, accompagna­ti dai loro educatori. «Mirtillo è un cavallo dolce e mansueto, quindi con l’Istituto abbiamo pensato potesse essere parte di un’attività di avviciname­nto al cavallo per queste persone, già adulte, con handicap mentali e fisici. Una volta al maneggio – ci fa capire Tatiana –, lo accarezzan­o, lo spazzolano, lo nutrono; c’è chi lo conduce a passeggio. Entrano in contatto con il cavallo: se lo godono».

Più di un amico

La gioia la si legge negli occhi di questi nuovi fan di Mirtillo che, anche sabato, hanno voluto essere presenti e non hanno mancato di andare a salutare il loro cavallino preferito. «Se diciamo: ‘oggi si va da Mirtillo’, gli ospiti sanno bene cosa significa e ne sono contenti», ci dice il direttore dell’Istituto Provvida Madre Adriano Cattaneo. Istituto che provvede alle spese di vitto e alloggio di Mirtillo. «E lui – annota – contraccam­bia con un grande lavoro di accoglienz­a dei nostri ragazzi, che apprezzano questi momenti trascorsi con il cavallino nel verde. Non c’è dubbio: per noi è una bella occasione, per loro è uno stimolo». Un progetto nato dalla base (degli operatori) ha saputo fare breccia. «Lavorare per progetti è importante: come si vede con Mirtillo, per i disabili questo approccio va al di là del’entusiasmo. Al contempo, però, motiva anche gli operatori, coinvolgen­do, di fatto, l’intero Istituto. A volte – conferma ancora il direttore –, è difficile trovare degli stimoli. Qui l’esperienza è interessan­te e motivante per tutti». Un’esperienza che si vuole portare avanti con tenacia. Ecco perché serve il sostegno anche della gente, come ha dimostrato il ‘Mirtillo Day. Insomma, chiunque intenda dare una mano è il benvenuto (punto di riferiment­o l’Istituto). Nulla, del resto, nell’iniziativa è stato lasciato al caso. «Gli operatori stessi si sono preparati per poter lavorare con il cavallo», conferma Cattaneo. Tatiana Boldini e un suo collega avevano già dimestiche­zza con questo mondo, altri si sono preparati seguendo una giornata di sensibiliz­zazione. E i risultati oggi sono sotto gli occhi di tutti. Nel frattempo, al maneggio Mirtillo si concede alle coccole dei presenti e all’obiettivo dei fotografi, lasciando ad altri animare la festa fra giochi e quadriglie. Altro che Furia cavallo del West, Mirtillo cavallo del Mendrisiot­to.

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TI-PRESS/G. PUTZU Il cavallo Mirtillo, ormai è una star
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TI-PRESS/G. PUTZU I ragazzi dell’Istituto di Balerna lo adorano. Ma anche i campioni
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