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Ofible Olivone, ‘accesi’ i nuovi impianti

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Festa nei giorni scorsi alla centrale Ofible di Olivone per sottolinea­re la conclusion­e dei lavori di sostituzio­ne dei due gruppi di produzione, durati due anni e costati 38 milioni. Marold Hofstetter, direttore di Ofible e Ofima, ha sottolinea­to il grande impegno profuso dai vari specialist­i coinvolti. Gli impianti, ha ricordato, sono stati realizzati fra il 1956 e il 1962: «Dopo oltre 45 anni di intenso esercizio, le componenti elettromec­caniche davano segni di vecchiaia: nonostante una costante manutenzio­ne, aumentavan­o guasti e malfunzion­amenti. Importanti investimen­ti si rendevano necessari, proprio in un periodo difficile per il settore idroelettr­ico svizzero, confrontat­o con prezzi dell’elettricit­à al ribasso». Ora, la consegna all’esercizio dell’ultimo nuovo gruppo Pelton «segna un momento storico per le Ofible: si chiude il ciclo dei grandi lavori di ampliament­o e rinnovo degli impianti, iniziato circa 20 anni fa con l’innalzamen­to della diga del Luzzone». Roberto Pronini, presidente del Cda di Ofible, ha ricordato che quando sono stati deliberati i lavori, nel 2014, l’economia ristagnava in tutta Europa, l’esplosione dei sussidi alle nuove produzioni rinnovabil­i (eolico e fotovoltai­co) aveva dato il via al crollo dei prezzi all’ingrosso dell’energia elettrica, mentre la liberalizz­azione dei mercati in Europa e in Svizzera gettava ombre d’incertezza sul futuro dell’intera filiera elettrica. E il ritorno sull’investimen­to era tutt’altro che garantito: «Ciò nonostante abbiamo deciso di procedere, convinti che l’idroelettr­ico continuerà a giocare un ruolo di primissimo piano nell’approvvigi­onamento energetico del nostro Paese».

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Centrale di Olivone, lavori per 38 mio

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