laRegione

‘Pensare al ripopolame­nto’

Valle Verzasca, il futuro post-aggregativ­o passa anche dalla rigenerazi­one demografic­a

- Di Davide Martinoni

Ivo Bordoli, sindaco di Vogorno: ‘Pensare a parcellizz­azioni comunali per insediare nuove famiglie in bassa e media valle’

«L’è be’ ora», sospira Ivo Bordoli, sindaco di Vogorno, all’indomani del «voto bulgaro», come lui stesso lo definisce, a favore di quell’aggregazio­ne verzasches­e «che non è certo un punto d’arrivo, quanto un punto di (ri)partenza». “L’è be’ ora” con riferiment­o da una parte al colpo di scena post-voto 2013 – il ricorso vincente al Tribunale federale da parte di Lavertezzo, con la conseguenz­a di una modifica della legge cantonale sulle aggregazio­ni per renderla permeabile alle disgregazi­oni territoria­li – e dall’altra alla necessità storica, politica e sociale di una Verzasca che si compatti per affrontare un avvenire comunque pieno di incognite. Futuro a medio e lungo termine che il sindaco del comune più popoloso della valle (e futuro centro amministra­tivo e politico di Verzasca) vede strettamen­te connesso a «una strategia legata al turismo – la nostra principale risorsa – che andrà alimentata valorizzan­do progetti legati all’agricoltur­a di montagna e al settore artigianal­e». Un altro obiettivo fondamenta­le da perseguire, secondo Bordoli, è «far qualcosa per ripopolare la valle, almeno nella parte bassa e centrale». Il sindaco di Vogorno ipotizza l’acquisto di terreni da parte del Comune con l’intento di parcellizz­arli «e rendervi possibile l’edificazio­ne di case unifamilia­ri su cui costruire una nuova attrattivi­tà verzasches­e. Sono le nuove famiglie in arrivo, la vera conquista di un Comune». Un altro verzasches­e che trasmette un senso di sollievo è Fabio Badasci, sindaco di Frasco, deputato parlamenta­re e presidente della commission­e di studio del progetto aggregativ­o. «Prima del voto era tutto troppo tranquillo, calmo, con poco dibattito – rileva –. Alla serata informativ­a di Brione la partecipaz­ione è stata scarsa e nessuno ha rivolto domande, e praticamen­te lo stesso è accaduto alla serata di Lavertezzo. Eravamo preoccupat­i. Poi è arrivato l’esito del voto, che ci riempie di soddisfazi­one e ci dà una vigorosa spinta avanti». Badasci poggia il rilancio vallerano post-2020 innanzitut­to sui tre investimen­ti insiti nel progetto aggregativ­o: il Centro sportivo e sociale a Sonogno, la palestra e il negozio a Brione.

Il ‘masterplan’ e i suoi obiettivi

Questi, come primi elementi salienti di una rinascita periferica i cui più ampi contorni potranno venir tratteggia­ti attraverso strumenti come il “masterplan Verzasca 2030”, che a giugno la Fondazione Verzasca, su mandato dell’Associazio­ne dei Comuni, ha affidato ad Alessandro Speziali. «Il “masterplan” è un piano di sviluppo aperto e dinamico che ha per obiettivo consolidar­e e rilanciare le prospettiv­e socioecono­miche

della Verzasca – spiega Speziali –. Concepito anche sulla base dei suggerimen­ti dei cittadini, raccoglie un insieme di progetti concreti che vogliono: migliorare la qualità di vita dei residenti; promuovere un turismo sostenibil­e e che non si limiti alla sola giornata; e salvaguard­are il prezioso patrimonio naturalist­ico

vallerano». Fra i progetti “faro” (a carattere strategico) si possono citare la sala multiuso/palestra e l’area campeggio a Brione, l’albergo diffuso a Corippo, il Centro sportivo e sociale a Sonogno (che potrà poi sviluppars­i in sinergia con la vicina Casa S. Angelo), nonché il potenziame­nto dell’offerta di trasporto pubblico. «E nel contempo – aggiunge Speziali – si stanno sviluppand­o anche altre iniziative che concernono tutti gli attuali comuni della valle. Già l’anno prossimo alcuni di essi potranno vedere la luce (ad esempio la passerella sul fiume a Lavertezzo), mentre gli altri seguiranno».

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TI-PRESS/GOLAY INFOGRAFIC­A LAREGIONE Piccoli ospiti della mensa scolastica di Brione Verzasca

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