‘Pensare al ripopolamento’
Valle Verzasca, il futuro post-aggregativo passa anche dalla rigenerazione demografica
Ivo Bordoli, sindaco di Vogorno: ‘Pensare a parcellizzazioni comunali per insediare nuove famiglie in bassa e media valle’
«L’è be’ ora», sospira Ivo Bordoli, sindaco di Vogorno, all’indomani del «voto bulgaro», come lui stesso lo definisce, a favore di quell’aggregazione verzaschese «che non è certo un punto d’arrivo, quanto un punto di (ri)partenza». “L’è be’ ora” con riferimento da una parte al colpo di scena post-voto 2013 – il ricorso vincente al Tribunale federale da parte di Lavertezzo, con la conseguenza di una modifica della legge cantonale sulle aggregazioni per renderla permeabile alle disgregazioni territoriali – e dall’altra alla necessità storica, politica e sociale di una Verzasca che si compatti per affrontare un avvenire comunque pieno di incognite. Futuro a medio e lungo termine che il sindaco del comune più popoloso della valle (e futuro centro amministrativo e politico di Verzasca) vede strettamente connesso a «una strategia legata al turismo – la nostra principale risorsa – che andrà alimentata valorizzando progetti legati all’agricoltura di montagna e al settore artigianale». Un altro obiettivo fondamentale da perseguire, secondo Bordoli, è «far qualcosa per ripopolare la valle, almeno nella parte bassa e centrale». Il sindaco di Vogorno ipotizza l’acquisto di terreni da parte del Comune con l’intento di parcellizzarli «e rendervi possibile l’edificazione di case unifamiliari su cui costruire una nuova attrattività verzaschese. Sono le nuove famiglie in arrivo, la vera conquista di un Comune». Un altro verzaschese che trasmette un senso di sollievo è Fabio Badasci, sindaco di Frasco, deputato parlamentare e presidente della commissione di studio del progetto aggregativo. «Prima del voto era tutto troppo tranquillo, calmo, con poco dibattito – rileva –. Alla serata informativa di Brione la partecipazione è stata scarsa e nessuno ha rivolto domande, e praticamente lo stesso è accaduto alla serata di Lavertezzo. Eravamo preoccupati. Poi è arrivato l’esito del voto, che ci riempie di soddisfazione e ci dà una vigorosa spinta avanti». Badasci poggia il rilancio vallerano post-2020 innanzitutto sui tre investimenti insiti nel progetto aggregativo: il Centro sportivo e sociale a Sonogno, la palestra e il negozio a Brione.
Il ‘masterplan’ e i suoi obiettivi
Questi, come primi elementi salienti di una rinascita periferica i cui più ampi contorni potranno venir tratteggiati attraverso strumenti come il “masterplan Verzasca 2030”, che a giugno la Fondazione Verzasca, su mandato dell’Associazione dei Comuni, ha affidato ad Alessandro Speziali. «Il “masterplan” è un piano di sviluppo aperto e dinamico che ha per obiettivo consolidare e rilanciare le prospettive socioeconomiche
della Verzasca – spiega Speziali –. Concepito anche sulla base dei suggerimenti dei cittadini, raccoglie un insieme di progetti concreti che vogliono: migliorare la qualità di vita dei residenti; promuovere un turismo sostenibile e che non si limiti alla sola giornata; e salvaguardare il prezioso patrimonio naturalistico
vallerano». Fra i progetti “faro” (a carattere strategico) si possono citare la sala multiuso/palestra e l’area campeggio a Brione, l’albergo diffuso a Corippo, il Centro sportivo e sociale a Sonogno (che potrà poi svilupparsi in sinergia con la vicina Casa S. Angelo), nonché il potenziamento dell’offerta di trasporto pubblico. «E nel contempo – aggiunge Speziali – si stanno sviluppando anche altre iniziative che concernono tutti gli attuali comuni della valle. Già l’anno prossimo alcuni di essi potranno vedere la luce (ad esempio la passerella sul fiume a Lavertezzo), mentre gli altri seguiranno».