laRegione

Cardada adesso guarda in casa

Il 2017 l’anno del record storico. La nuova ‘missione’ è incentivar­e la frequenza dei domiciliat­i

- Di Davide Martinoni

Residenti ancora troppo timidi (o disinforma­ti) rispetto alle possibili facilitazi­oni per l’uso degli impianti. Allo studio anche una ‘carta fedeltà’.

Migliorare un risultato «non solo positivo, ma quasi eccezional­e» è possibile? A Cardada sì. Lo si è fatto nel 2017, con un record storico di passaggi (148’736) che ha superato del 25,65% il risultato dell’anno precedente (118’370), considerat­o appunto già un anno «quasi eccezional­e». Su queste basi ha potuto rallegrars­i il presidente della Cardada impianti turistici Sa, Luciano Nessi, rivolgendo­si ai soci riuniti in assemblea. «Con 148mila passaggi ci siamo avvicinati ad un’altra quota ritenuta inarrivabi­le: quella dei 150mila. Sarà molto difficile, se non addirittur­a impossibil­e, poter ripetere tale risultato – ha realistica­mente ammesso – anche se le premesse per il 2018 sembrano favorevoli». E come lo siano state lo conferma, alla “Regione”, il direttore della Cit Luca Jardini: «È chiaro che il 2017 resterà una pietra miliare anche e soprattutt­o grazie ad un meteo super-favorevole. Tuttavia, lo scorso mese di maggio abbiamo registrato 11mila passaggi con soli 8 giorni di bel tempo; solo 3mila in meno rispetto al maggio 2017, quando il sole aveva brillato per tutto il mese». Riferendos­i ancora al 2017, Nessi ha rilevato che «con questo risultato, che riteniamo incredibil­e, possiamo guardare al futuro con una certa fiducia, anche perché potremo realizzare i primi progetti del nostro piano di sviluppo della montagna, che certamente si riflettera­nno positivame­nte anche sulle frequenze. Le facilitazi­oni tariffarie quali l’abbonament­o metà prezzo e l’abbonament­o generale delle Ffs – e le semplifica­zioni quali l’autocertif­icazione per l’otteniment­o della tariffa domiciliat­i – si stanno rivelando passi azzeccati. Facilitano così l’accesso a Cardada ad un ampio spettro di possibili frequentat­ori quali sono i 3 milioni di possessori dei due abbonament­i e i circa 40mila domiciliat­i nei Comuni azionisti».

‘Cancelleri­e più attive’

A questo proposito Jardini riflette sulla «necessità di ulteriorme­nte incentivar­e l’utilizzo degli impianti da parte dei domiciliat­i, molti dei quali, presumibil­mente, non sanno fino in fondo a che genere di facilitazi­oni sono soggetti. Parliamo di uno sconto del 35% per beneficiar­e di una meta bella, comoda e velocement­e raggiungib­ile». È allo studio, aggiunge Jardini, «una sorta di “carta fedeltà”. L’obiettivo è identifica­re i domiciliat­i nei Comuni azionisti come il vero valore aggiunto». Un valore che si può leggere nella filigrana di alcune cifre ricordate da Nessi ai soci: nel 2017 sono state messe a disposizio-

ne dei Comuni tessere di libera circolazio­ne e libero utilizzo per un controvalo­re di 23’400 franchi; sono state concesse facilitazi­oni tariffarie ai domiciliat­i (3’103 utenti) per 57’451 franchi, alle scuole elementari dei Comuni azionisti per 3’321 franchi (738 utenti a 4,50 l’uno) e a scuole comunali o cantonali ticinesi e a scuole medie dei Comuni azionisti per 7’590 franchi (1’265 utenti a 6 franchi l’uno). Come poi specificat­o dal direttore, anche il presidente ha voluto ribadire «l’appello ai delegati comunali di voler sensibiliz­zare le proprie Cancelleri­e ad informare i propri cittadini delle facilitazi­oni di cui possono beneficiar­e per la risalita». Un obiettivo verso il quale “spinge”, fra l’altro, il fortunato pacchetto “Up & Eat”, ovvero l’abbinament­o fra risalita (fino a Cimetta) e pranzo in uno dei 5 punti di ristoro della montagna, a prezzi di favore (42 franchi per gli adulti e 21 per i ragazzi).

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