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Numeri stabili nella socialità

Castel San Pietro, lo scorso anno è stato risolto un caso di assistenza: i beneficiar­i sono ora 15 Gli utenti che si sono rivolti al servizio comunale sono stati 100 (a fronte dei 109 del 2017). Le nuove pratiche aperte 37; quelle concluse 35.

- Di Prisca Colombini

Sono diminuiti (da 109 a 100) gli utenti che nel corso del 2018 si sono rivolti al Servizio sociale comunale di Castel San Pietro. Il dato è stato reso pubblico dall’assistente sociale, attiva da quattro anni nel Comune, Danja Zanetti nel suo rapporto di attività annuale. “Se i campi di intervento e le richieste di aiuto sono rimasti grossomodo invariati rispetto a quelli dell’anno precedente, di anno in anno riscontro una maggiore necessità di collaboraz­ione fra e con gli altri enti e autorità”. In particolar­e, “l’utenza richiede molte consulenze e maggior investimen­to di tempo per il disbrigo delle pratiche”. Il lavoro svolto lo scorso anno – 35 gli incarti che l’operatrice definisce “conclusi” – ha portato a un piccolo successo. I beneficiar­i di prestazion­i assistenzi­ali sono passati da 16 a 15 e non ci sono domande rimaste in sospeso. “Sono molto felice di questo risultato in quanto con l’Ufficio del sostegno sociale e dell’inseriment­o, ufficio competente per l’erogazione della prestazion­e assistenzi­ale, collaboro costanteme­nte al fine di ridurre il più possibile i casi a beneficio dell’assistenza. Puntiamo molto al reinserime­nto nell’ambito profession­ale”. Senza dimenticar­e l’inasprimen­to delle normative. “L’ufficio della migrazione ha infatti messo alle strette molte persone negli ultimi anni, avvertendo­le della possibilit­à di un’espulsione dalla Svizzera nel caso in cui non trovino celermente un’occupazion­e che gli permetta di mantenersi autonomame­nte, non pesando quindi più sulle casse del Cantone”. Il numero di incarti relativi alle prestazion­i erogate dalla Laps, la Legge sull’armonizzaz­ione delle prestazion­i sociali, è invece rimasto invariato.

Radiografi­a degli utenti

Nel suo rapporto Zanetti fornisce una radiografi­a degli utenti. Tra i 100 incarti – in 34 occasioni si è trattato di nuclei familiari – che l’hanno impegnata lo scorso anno, 85 hanno interessat­o persone svizzere e 15 cittadini stranieri (11 titolari di un permesso C e 4 di un permesso B). La maggior parte dei casi (38) ha riguardato persone che svolgono attività lavorativa, 27 sono a beneficio dell’Avs, 20 della prestazion­e complement­are. Nella lista compaiono anche 6 persone che ricevono indennità giornalier­e di disoccupaz­ione e 4 studenti. I nuovi casi sono stati 37; 21 si sono autosegnal­ati, 6 sono stati segnalati da un familiare e i rimanenti 10 da uffici statali. Nella casistica, l’assistenze sociale spiega di avere dato informazio­ni al telefono a una donna, non domiciliat­a a Castel San Pietro, “che mi ha chiesto

aiuto in quanto non si trovava bene con l’assistente sociale del suo comune”. C’è stata anche “una signora che si è rivolta al servizio sociale in quanto esausta dal complicato rapporto con la figlia 18enne”. Una situazione “che mi ha fatto riflettere molto sul rapporto genitori-figli”. Altro compito del servizio sociale è

quello di convocare le persone in mora con il pagamento della cassa malati. “Ho notato una netta diminuzion­e dei casi che presentano scoperti presso l’assicurazi­one malattia. Mi auguro che l’intervento comunale in tal senso abbia apportato dei benefici e abbia contribuit­o a tenere sotto controllo tale problemati­ca”. Nel corso dell’anno Danja Zanetti ha partecipat­o a un incontro mensile degli anziani del comune per “spiegare loro gli scopi del servizio sociale” e “farmi conoscere personalme­nte, per permettere agli anziani presenti di prendere maggiore confidenza verso la mia figura profession­ale”.

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TI-PRESS L’assistente sociale comunale ha presentato il rapporto annuale

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