Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Demolì l’ecomostro di Alimuri Ora costruirà case negli agrumeti
Sant’Agnello, Italia Nostra attacca: in corso una speculazione
L’uomo che il 30 novembre 2014 demolì l’ecomostro di Alimuri, a Vico Equense, si appresta a cementificare un vasto agrumeto pochi chilometri più a sud, sempre in costiera sorrentina, nel comune di Sant’Agnello. Antonio Elefante, estroso ingegnere con radicati interessi in Russia, tra gli anni Ottanta e Novanta al centro di iniziative immobiliari tra Sorrento e Castellammare, poi convertitosi sulla via dell’ambientalismo quando, da assessore a Vico Equense, individuò lo spiraglio procedurale per cancellare dall’orizzonte della baia di Alimuri il celeberrimo ecomostro, ritorna all’antica passione per il calcestruzzo. Saec, la sua società, è infatti progettista dell’insediamento residenziale proposto al comune di Sant’Agnello(8500 abitanti) dai proprietari di un fondo agricolo in via Gargiulo e sostenuto dal sindaco Piergiorgio Sagristani. Prevede la realizzazione di 53 appartamenti in una vasta area verde, con corredo di negozi, esercizi commerciali e parcheggi. Le case saranno vendute da Saec, che dovrà rispettare alcuni parametri. Tra gli altri: il prezzo a metro quadro non dovrà superare 2500 euro e gli acquirenti non dovranno avere un reddito superiore a 50.000 euro lordi annui, se lavorano marito e moglie, oppure a 35.000 euro lordi, se è occupato solo uno dei due. Parte degli immobili sarà riservato agli esponenti delle forze dell’ordine.
L’operazione è giustificata sulla base di un progetto di housing sociale e riguarda una zona destinata dal piano regolatore ad espansione edilizia, che fu inserita da una delibera del 2010 del consiglio comunale nell’ambito destinato alla realizzazione del Piano casa. Il quale, secondo quanto sostiene l’amministrazione comunale, consentirebbe appunto l’housing sociale.
Tutto in regola, dunque, secondo la giunta Sagristani, che sulla questione si gioca anche una buona fetta di consenso e che ha già emanato il bando per chi voglia concorrere all’acquisto delle case. Italia Nostra è di tutt’altro avviso e continua a ripetere che l’operazione è completamente illegittima. Denuncia, infatti, Massimo Maresca, presidente regionale dell’associazione: «Il progetto contrasta col Put della penisola sorrentina. Quest’ultimo stabilisce che la previsione di nuovi vani sia commisurata all’ eventuale fabbisogno derivante da incremento demografico – nullo a Sant’Agnello - per la riduzione dell’indice di affollamento, per la sostituzione di vani malsani o fatiscenti. Sono opere, in ogni caso, che andrebbero realizzate con interventi di edilizia pubblica e non privata». Sul caso i 5Stelle parevano intenzionati a presentare una interrogazione parlamentare, a tutt’oggi rimasta nei cassetti. Quanto alla Soprintendenza, che circa un anno fa aveva espresso parere negativo al progetto della Saec, si è poi ritenuta soddisfatta dal taglio di una ventina di appartamenti e da altre modifiche. Le quali, per la verità, poco cambiano rispetto al tema centrale della questione: l’ennesimo sacrificio di un’area verde, tipica della zona, agli interessi del cemento.