Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Cavaliere bianco» per salvare l’«Acc» Il governo pensa a una grande banca
BORGO VALBELLUNA Il governo sta lavorando per salvare «Acc» e il progetto «ItalComp». Lo ha affermato ieri la sottosegretaria del Mise (ministero dello Sviluppo economico) Alessandra Todde, che si è riferita «a strade alternative qualora fossero necessarie». Perché quella maestra è ormai in forse. La fabbrica di compressori per frigoriferi, a corto di liquidità, aveva chiesto a un pool di banche un prestito di oltre 12 milioni di euro per «Acc». Queste si sono dette disposte a concedere il prestito, ma hanno tuttavia subordinato il finanziamento all’ok della Commissione Europea all’aiuto di Stato e alla garanzia del Mef (ministero dell’Economia e Finanze). L’organo dell’Ue ha chiesto spiegazioni due volte, di fatto rimandando la questione alle calende greche. E se salta «Acc» finisce male anche «ItalComp», il polo italiano dei compressori per frigoriferi che dovrebbe unire le forze di «Acc» e dell’«ex Embraco» a Riva di Chieri (Torino). Non a caso, per Ugo Bolognesi della Fiom-Cgil di Torino «il governo deve intervenire in fretta per accelerare l’operazione ItalComp». Ma quali potrebbero essere, queste strade alternative? Per «Acc» si cerca un «cavaliere bianco», una banca di sistema, che conceda un prestito-ponte da cinque-sei milioni di euro, per arrivare alla primavera inoltrata, quando comunque si darebbe vita alla newco. Per «banca di sistema» s’intende un istituto di credito con le spalle molto grosse (in Italia ce ne sono due) o altrimenti una finanziaria specializzata nel credito problematico a società pubbliche. Quanto a «ItalComp» si potrebbe ipotizzare l’intervento di una società industriale o ancora la creazione di una piccola società per azioni che includa cinque fornitori interessati a dar vita al polo. Il governo starebbe anche valutando un intervento più rapido di «Invitalia», l’agenzia del Mef che dovrebbe finanziare «ItalComp». Comunque sia, il governo sta esplorando più soluzioni. La Todde ha peraltro sottolineato che il governo mantiene «un costante confronto con le istituzioni locali, Regione Veneto e Regione Piemonte, sindaci di Torino e Borgo Valbelluna e con il commissario di Acc, Maurizio Castro». Intanto, a Belluno i sindacati provinciali di Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil chiedono un incontro al neoprefetto Sergio Bracco. Anche i sindacati piemontesi hanno chiesto un incontro con il prefetto di Torino Claudio Palomba. Si cerca di mantenere viva l’attenzione sul problema, sapendo che la situazione della cassa di «Acc» necessita di una soluzione tempestiva, entro fine gennaio. O si rischia il default.
Il nodo Liquidità in cassa sino a fine mese, il «nì» dell’Ue pericoloso