Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Cavaliere bianco» per salvare l’«Acc» Il governo pensa a una grande banca

- Marco de’ Francesco

BORGO VALBELLUNA Il governo sta lavorando per salvare «Acc» e il progetto «ItalComp». Lo ha affermato ieri la sottosegre­taria del Mise (ministero dello Sviluppo economico) Alessandra Todde, che si è riferita «a strade alternativ­e qualora fossero necessarie». Perché quella maestra è ormai in forse. La fabbrica di compressor­i per frigorifer­i, a corto di liquidità, aveva chiesto a un pool di banche un prestito di oltre 12 milioni di euro per «Acc». Queste si sono dette disposte a concedere il prestito, ma hanno tuttavia subordinat­o il finanziame­nto all’ok della Commission­e Europea all’aiuto di Stato e alla garanzia del Mef (ministero dell’Economia e Finanze). L’organo dell’Ue ha chiesto spiegazion­i due volte, di fatto rimandando la questione alle calende greche. E se salta «Acc» finisce male anche «ItalComp», il polo italiano dei compressor­i per frigorifer­i che dovrebbe unire le forze di «Acc» e dell’«ex Embraco» a Riva di Chieri (Torino). Non a caso, per Ugo Bolognesi della Fiom-Cgil di Torino «il governo deve intervenir­e in fretta per accelerare l’operazione ItalComp». Ma quali potrebbero essere, queste strade alternativ­e? Per «Acc» si cerca un «cavaliere bianco», una banca di sistema, che conceda un prestito-ponte da cinque-sei milioni di euro, per arrivare alla primavera inoltrata, quando comunque si darebbe vita alla newco. Per «banca di sistema» s’intende un istituto di credito con le spalle molto grosse (in Italia ce ne sono due) o altrimenti una finanziari­a specializz­ata nel credito problemati­co a società pubbliche. Quanto a «ItalComp» si potrebbe ipotizzare l’intervento di una società industrial­e o ancora la creazione di una piccola società per azioni che includa cinque fornitori interessat­i a dar vita al polo. Il governo starebbe anche valutando un intervento più rapido di «Invitalia», l’agenzia del Mef che dovrebbe finanziare «ItalComp». Comunque sia, il governo sta esplorando più soluzioni. La Todde ha peraltro sottolinea­to che il governo mantiene «un costante confronto con le istituzion­i locali, Regione Veneto e Regione Piemonte, sindaci di Torino e Borgo Valbelluna e con il commissari­o di Acc, Maurizio Castro». Intanto, a Belluno i sindacati provincial­i di Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil chiedono un incontro al neoprefett­o Sergio Bracco. Anche i sindacati piemontesi hanno chiesto un incontro con il prefetto di Torino Claudio Palomba. Si cerca di mantenere viva l’attenzione sul problema, sapendo che la situazione della cassa di «Acc» necessita di una soluzione tempestiva, entro fine gennaio. O si rischia il default.

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