Adesso

TRA LE RIGHE

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Filippo Tortu, von Stefano Vastano.

Filippo Tortu ist Sprinter und großes

Nachwuchst­alent Italiens. Von Kindesbein­en an ist er mehr laufend

als gehend unterwegs, derzeit auf dem Weg zum Uniabschlu­ss und den

nächsten Wettkämpfe­n.

Ognuno in testa ha un sogno da realizzare, un muro da abbattere. Se sei uno che “da bambino più che camminare, sprintava”, come suo padre Salvino dice del figlio Filippo, quale sarà il tuo sogno? Quello di Filippo Tortu è stato chiaro sin da quando, da ragazzo, ha corso i 100 metri in 10' e 72". “Quella sera – ricorda il padre – ha scritto 73 sulla lavagna sopra il letto”. Si riferiva ai 100 metri e all’obiettivo di correrli in meno di 10 secondi. Filippo Tortu, Pippo, per gli amici, è cresciuto con la voglia di superare il mitico Pietro Mennea, che il 4 settembre del 1979, a Città del Messico, riesce a correre i 100 metri in 10' e 1", stabilendo un record assoluto dell’atletica italiana, rimasto imbattuto per quasi 40 anni. La sera del 22 giugno scorso, al Meeting di Atletica a Madrid, Filippo non ce l’ha fatta a battere il cinese Su Bingtian, che ha vinto la gara correndo in 9' e 91", ma è stato il primo italiano a volare su quei 100 metri al di sotto dei 10 secondi, fermando il cronometro a 9' 99". “È una gioia incredibil­e”, ha detto ancora sulla pista il ventenne brianzolo. “Ho lavorato molto per arrivare qui e sono felice per me, per l’atletica italiana e per mio padre”. Con quel suo stile leggero e disinvolto Filippo, che ha

frequentat­o il liceo a Monza ma è molto orgoglioso delle sue origini sarde, non si è montato la testa per il suo record, né in pista né fuori. Sui social, tanto per cominciare, a parte qualche tweet, non è presente. Ancora oggi è suo padre Salvino, un avvocato di 59 anni, il suo più che discreto coach. Al di là del campo di Giussano, dove si allena, il vero supporto dell’esile ventenne è la famiglia in quel di Costa Lambro, presso Monza, formata da sua mamma Paola e da nonna Titta. “Corro perché è una passione che ho fin da bambino – dice lui –, non per la visibilità o un passaggio in TV”.

Pippo è sulle piste da quando aveva 8 anni e nel tempo ha accumulato tanti primati under 18 e under 20 sui 60 e sui 100 metri. Negli ultimi mesi è letteralme­nte esploso: a Rieti, il 13 maggio scorso, era già sceso a 10' e 16". Alla finale di Savona, 10 giorni dopo, aveva segnato un fantastico 10' e 3". Poi è arrivato il record nazionale del 22 giugno. Papà Salvino ha già promesso che, anche se ora Filippo è il terzo europeo bianco (dopo il francese Lemaitre e l’azero Guliyev) a essere sceso sotto i 10’’, non commetterà “l’errore di riempirlo di muscoli”. I prossimi passi dello sprinter brianzolo-sardo sono chiari: sostenere gli esami di Economia alla Luiss di Roma e prepararsi per le prossime gare.

Per il resto, Filippo continuerà a tifare per la Juve allo stadio – “con mio padre e mio fratello – confida – parliamo soprattutt­o di calcio” – e a rilassarsi con le canzoni di due big della musica italiana, Lucio Battisti e Mina. Non possiamo che augurare al simpatico Pippo di superare anche il prossimo muro, quei 19' e 72" sui 200 metri che sempre il leggendari­o Mennea aveva stabilito in Messico nel 1979.

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