LINGUA VIVA
Eine Reise durch die Welt der Wörter.
Ein Wort kann vieles bedeuten, aber vor allem kann es eine lange Geschichte erzählen: von Sternen, Päpsten,
Liebe und anderen Gefühlen. Ein Streifzug durch die vielleicht wichtigsten italienischen Wörter.
Se ogni parola apre un universo, fare un viaggio fra le 100 parole che rappresentano la lingua italiana del mondo può risultare molto stimolante. La parola cannocchiale, per esempio, ha una storia lunghissima, che riporta a scenari di cielo e di stelle, ma anche alla Roma barocca, ai papi e alle lotte per la libertà di pensiero. Nasconde in sé il racconto di quel gigantesco cambiamento che ha rivoluzionato il sapere umano, racconta la storia di Galileo e della sua battaglia contro il potere della Chiesa nell’Italia del Seicento. E cosa vi dice la parola gazzetta? Ci parla di notizie e si porta dentro il ricordo degli abitanti e degli scenari della Venezia del Settecento, dove quel primo giornale prese il nome dal suo prezzo: costava appunto “una gazzetta”, il soldo veneziano. Le 100 parole raccolte dal linguista Gian Luigi Beccaria nel suo L’italiano in 100 parole (Rizzoli) costruiscono la conoscenza della lingua attraverso la storia culturale della nazione e fanno sfilare davanti al lettore eventi, personaggi, situazioni che hanno dato forma all’italianità: gentile, inizialmente usato da Dante per descrivere Beatrice; sensibilità, che ha grande fortuna nel Settecento; passione, che ci racconta l’Ottocento, quando il suo uso conosce un picco; il futurismo del primo Novecento, fino a seconda Repubblica e all’uso, tipico degli ultimi decenni, di termini che per descrivere cose forti, eccezionali, rimandano alla patologia, alla malattia mentale: da matti, pazzesco, allucinante.
Un altro percorso interessante e solo apparentemente più astratto è quello che considera 100 parole immateriali, selezionate da un linguista e da uno scienziato nel libro Le magnifiche 100. Dizionario delle parole immateriali (Bollati Boringhieri). Niente di lontano da noi, in realtà, perché sono parole “necessarie come l’aria”, senza le quali la vita quotidiana sarebbe molto più povera: amicizia, gusto, verità, libertà, tempo, amore, allegria, che è una parola molto rappresentativa della Penisola, dove spesso è citata “alla maniera” di Mike Bongiorno, con la mano alzata: “Allegriaaa!” E poi volgarità: che cosa consideriamo davvero volgare?
Come faremmo, del resto, senza la... pizza? A questa parola fondamentale per noi italiani è dedicato un intero libro, intitolato appunto Che pizza! (il Mulino). Per tutto il mondo la pizza è solo un alimento, ma in Italia può essere tante altre cose. Per esempio può es sere uno schiaffone (te do du’ pizze: ti do due schiaffoni), oppure esprimere che si è scocciati o annoiati (Che pizza la scuola! o Che pizza, dovremo aspettare un’ora!).