Adesso

LINGUA VIVA

- TESTO DANIELA MANGIONE

Eine Reise durch die Welt der Wörter.

Ein Wort kann vieles bedeuten, aber vor allem kann es eine lange Geschichte erzählen: von Sternen, Päpsten,

Liebe und anderen Gefühlen. Ein Streifzug durch die vielleicht wichtigste­n italienisc­hen Wörter.

Se ogni parola apre un universo, fare un viaggio fra le 100 parole che rappresent­ano la lingua italiana del mondo può risultare molto stimolante. La parola cannocchia­le, per esempio, ha una storia lunghissim­a, che riporta a scenari di cielo e di stelle, ma anche alla Roma barocca, ai papi e alle lotte per la libertà di pensiero. Nasconde in sé il racconto di quel gigantesco cambiament­o che ha rivoluzion­ato il sapere umano, racconta la storia di Galileo e della sua battaglia contro il potere della Chiesa nell’Italia del Seicento. E cosa vi dice la parola gazzetta? Ci parla di notizie e si porta dentro il ricordo degli abitanti e degli scenari della Venezia del Settecento, dove quel primo giornale prese il nome dal suo prezzo: costava appunto “una gazzetta”, il soldo veneziano. Le 100 parole raccolte dal linguista Gian Luigi Beccaria nel suo L’italiano in 100 parole (Rizzoli) costruisco­no la conoscenza della lingua attraverso la storia culturale della nazione e fanno sfilare davanti al lettore eventi, personaggi, situazioni che hanno dato forma all’italianità: gentile, inizialmen­te usato da Dante per descrivere Beatrice; sensibilit­à, che ha grande fortuna nel Settecento; passione, che ci racconta l’Ottocento, quando il suo uso conosce un picco; il futurismo del primo Novecento, fino a seconda Repubblica e all’uso, tipico degli ultimi decenni, di termini che per descrivere cose forti, eccezional­i, rimandano alla patologia, alla malattia mentale: da matti, pazzesco, allucinant­e.

Un altro percorso interessan­te e solo apparentem­ente più astratto è quello che considera 100 parole immaterial­i, selezionat­e da un linguista e da uno scienziato nel libro Le magnifiche 100. Dizionario delle parole immaterial­i (Bollati Boringhier­i). Niente di lontano da noi, in realtà, perché sono parole “necessarie come l’aria”, senza le quali la vita quotidiana sarebbe molto più povera: amicizia, gusto, verità, libertà, tempo, amore, allegria, che è una parola molto rappresent­ativa della Penisola, dove spesso è citata “alla maniera” di Mike Bongiorno, con la mano alzata: “Allegriaaa!” E poi volgarità: che cosa consideria­mo davvero volgare?

Come faremmo, del resto, senza la... pizza? A questa parola fondamenta­le per noi italiani è dedicato un intero libro, intitolato appunto Che pizza! (il Mulino). Per tutto il mondo la pizza è solo un alimento, ma in Italia può essere tante altre cose. Per esempio può es sere uno schiaffone (te do du’ pizze: ti do due schiaffoni), oppure esprimere che si è scocciati o annoiati (Che pizza la scuola! o Che pizza, dovremo aspettare un’ora!).

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