Adesso

CAPIRE L’ITALIA

- Ulrike Rabbe

Warum in einigen süditalien­ischen Gemeinden Albanisch gesprochen wird.

Dall’Abruzzo alla Sicilia si contano circa 50 comunità di lingua albanese. Gli albanesi d’Italia, i cosiddetti Arbëresh, sono arrivati molti secoli fa, dopo la conquista ottomana dei Balcani. Le prime colonie risalgono al 1468, data della morte dell’eroe albanese Giorgio Castriota Scanderbeg, i cui discendent­i diretti vivono nell’attuale provincia di Lecce, in Puglia. Da allora, gli albanesi d’Italia hanno mantenuto vivi i costumi e la lingua della loro antica patria. In molte comunità le festività o i grandi eventi, come i battesimi e i matrimoni, si festeggian­o ancora secondo gli antichi riti. Alcune comunità arbëresh, per esempio Ginestra, Barile o Maschito (Basilicata), hanno adottato la toponomast­ica bilingue, per cui piazze, vie e strade hanno un nome in italiano e uno in arbëresh. A titolo di curiosità, oltre a quella albanese, tra le comunità “straniere” che a partire dal XIII secolo si sono stabilite in Italia e hanno mantenuto la loro lingua e, qualche volta, le loro tradizioni, ci sono i “Greci” nell’Aspromonte (Calabria) e nel Salento (Puglia), i “Croati” in Basilicata, le comunità “cimbre” del Veneto e quella “catalana” in Sardegna.

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