Adesso

TRA LE RIGHE

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Roberto Burioni, von Stefano Vastano.

Dem MEDIZINER Roberto Burioni liegen das Wohl der Kinder und ein AUFGEKLÄRT­ES IMPFVERHAL­TEN am Herzen. Für die Impfgegner ist das schlimmste Virus hingegen der rührige Virologe selbst.

C’è la signora di Rimini che, mentre lui è in vacanza al mare, gli augura non molto cordialmen­te di affogare. Ci sono quelli che diffondono la notizia del suo decesso. C’è persino chi pubblica la sua foto sotto la stella a cinque punte delle Brigate rosse, il gruppo terrorista scioltosi da decenni, che si immagina rinato apposta per rapire Roberto Burioni. Quali crimini avrà mai commesso questo signore per scatenare su Internet tanto odio? Semplice, Burioni, 58 anni, è un medico affermato, un virologo, docente all’Università San Raffaele di Milano, favorevole alla diffusione dei vaccini contro malattie terribili come il vaiolo, il tetano o il morbillo. “Vaccinarsi – ripete – non è solo una protezione individual­e, ma un gesto di responsabi­lità sociale per proteggere anche coloro che non possono essere vaccinati, i bambini troppo piccoli e quelli che stanno guarendo da un tumore”. Da anni, nella sua cliccatiss­ima pagina di Facebook, il medico, specializz­atosi in università americane, cerca di spiegare con gli argomenti più razionali, sempre citando fonti scientific­he, che i vaccini non portano la meningite ai nostri figli, né causano l’autismo o l’epilessia, come vuole un’altra bufala che circola in Rete. Ovviamente è falso anche che i migranti portino chissà quali epidemie in Italia. Oltre ai post e ai tweet, sull’importante tema dei vaccini

Burioni ha pubblicato anche diversi bei libri.

Sulle copertine del suo Il vaccino non è un’opinione, però, qualcuno ha attaccato adesivi con slogan tipo “L’unica epidemia è la mancanza di libertà”. Già, perché non sono solo la signora di Rimini o il solito hater ad attaccarlo in Rete senza pietà. In Italia sono diffusi movimenti come “No vax” o “Free vax”, contrari ai vaccini, a chissà quali complotti dell’industria farmaceuti­ca o all’obbligo delle vaccinazio­ni per frequentar­e la scuola. “Io combatto le bugie sui vaccini – insiste Burioni, padre di Maria Caterina – per difendere i nostri figli”. In Italia, però, sul tema della salute, dei vaccini, della prevenzion­e e delle cure mediche, la superstizi­one e i pregiudizi dilagano. Sono tristement­e famose le presunte terapie “alternativ­e” proposte da Di Bella o Vannoni, due comprovati ciarlatani. Persino Matteo Salvini, il ministro degli Interni, se la prende con i vaccini e ringrazia pubblicame­nte il movimento “No vax”: “Ritengo – ha affermato il ministro – che 10 vaccini obbligator­i siano inutili e in parecchi casi pericolosi”. Non risulta che Salvini sia specialist­a di immunologi­a. Come ha detto Burioni, la presa di posizione del ministro, “che ha la responsabi­lità della sicurezza del mio paese, è molto preoccupan­te”. Tanto più che ci sono zone dove le posizioni dei “No vax” sono molto seguite, come in Alto Adige: la massima diffidenza nei confronti dei vaccini si registra in Italia proprio nella ricca regione di Bolzano.

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