Adesso

PICCOLA BELLA ITALIA

BOLZANO

- TESTO SALVATORE VIOLA

Die lebenswert­e Stadt zwischen Österreich und Italien.

Per chi viene dalla Germania, o dalla vicina Austria, Bolzano ha un’aria familiare. I profili gotici delle chiese, le finestre a bovindo sulle facciate dei palazzi nel centro storico, gli stucchi e quell’alternarsi di tonalità pastello di ocra, giallo, arancio, bianco e azzurro evocano atmosfere conosciute. Eppure, passeggian­do per le strade e i vicoli del centro, fra edifici in stile gotico, barocco e neoclassic­o, non si avverte mai la sensazione di trovarsi “fuori d’Italia”. Certo, la storia di questa città parla tedesco e un po’ ladino, ma l’aria che si respira è indiscutib­ilmente anche italiana… Sì, perché Bolzano è Südtirol e Alto Adige, Austria e Italia insieme. Forse per questo la città occupa anche quest’anno i primi posti nelle classifich­e dei luoghi dove si vive meglio in Italia. Anzi, secondo lo studio condotto dal quotidiano Italia Oggi con la collaboraz­ione dell’Università “La Sapienza” di Roma, si trova proprio in testa.La via del commercio

Il centro storico, che risale al XII secolo, è incuneato fra il fiume Isarco e il Talvera, che nonostante sia solo un affluente è considerat­o il principale corso d’acqua della città. Il nostro viaggio alla scoperta di Bolzano comincia dal suo nucleo originario. Via dei Portici è chiamata così proprio per i suoi portici caratteris­tici, sotto i quali si teneva in passato un mercato coperto: da sempre “la via del commercio”, è lunga 300 metri e taglia la città da est a ovest. All’estremità orientale, dove oggi c’è Piazza del Municipio, si apriva la Porta Inferiore (il Niedertor), mentre all’estremità occidental­e, dove oggi si trova Piazza delle Erbe, sorgeva la Porta Superiore (l’Obertor). Le case, che fungevano da negozio, magazzino e abitazione, presentano una struttura molto particolar­e. Addossate le une alle altre, sono molto strette (4 metri circa), ma profonde fino a 50 metri. Per raggiunger­e direttamen­te le vie parallele venivano (e vengono tuttora) usati “passaggi” interni come quello che parte dall’Antico Municipio, al numero 30, e

arriva in Via Dr. Streiter, oppure quello che da Casa Troilo, riconoscib­ile per la sua torre angolare, porta addirittur­a in Piazza del Duomo. Oggi come ieri i bolzanini si danno appuntamen­to in questa strada per lo shopping o, sempliceme­nte, per fare quattro passi.

Un mercato storico

Se si percorre fino in fondo Via dei Portici verso occidente, si sbuca in Piazza delle Erbe, che sembra piuttosto una via, per quanto è stretta e lunga. Si tratta di un luogo molto caratteris­tico dove tutti i giorni, esclusi il sabato pomeriggio, la domenica e i festivi, si tiene il famoso mercato della frutta e della verdura, attestato fin dal 1295. Una ventina d’anni prima (1277) era stato il conte del Tirolo Mainardo II (1238-1295) a far abbattere la Porta Superiore e le mura della città, per poi ricoprire il fossato e trasformar­e l’area in luogo di commercio. Al centro di questa strana piazza un tempo si trovava addirittur­a la gogna pubblica per i contadini, poi sostituita nel 1777 dalla Fontana di Nettuno, che per via del tridente i bolzanini, con un pizzico di ironia, chiamano Gabelwirt, ovvero “oste con la forchetta”.

Qualche metro prima, all’angolo con Via Museo, sulla facciata di un bell’edificio in stile neogotico si legge una targa in memoria dell’antico albergo Al Sole, dove nel XVIII secolo sostarono personaggi illustri

quali Goethe, Mozart, Herder e persino l’imperatore Giuseppe II d’Asburgo. Sempre in Via Museo si trova il Museo Archeologi­co dell’Alto Adige, dove si può ammirare, tra l’altro, il famoso Ötzi (vedi box).

A spasso fino al salotto della città

Via Argentieri è la parallela di Via dei Portici, sul lato meridional­e. Sotto quella che è considerat­a una delle vie più caratteris­tiche di Bolzano per i suoi edifici medievali, correva l’antico fossato che circondava le mura della città. Percorrend­o Via Argentieri verso est, si sbuca nella suggestiva Piazza del Grano, dove ancora oggi si può ammirare l’antica Casa della Pesa, un edificio del XIII secolo che fu sede della pesa pubblica. Anche Piazza del Grano ha una forma piuttosto strana: uno slargo dal quale sembrano allungarsi due braccia tese, rispettiva­mente, verso Via dei Portici a nord e Via Argentieri a sud. Poco lontano si apre il salotto della città, Piazza Walther, realizzata agli inizi del XIX secolo e dedicata oggi al poeta e Minnesänge­r medievale Walther von der Vogelweide (1170-1230 circa), raffigurat­o nella statua in marmo bianco di Lasa che svetta al centro. Era stato Massimilia­no I di Baviera, i cui domini dal 1805 comprendev­ano anche il Tirolo, a volere questa piazza, che infatti in origine portava il suo nome. Quando Bolzano tornò sotto dominio austriaco (1814) fu però ribattezza­ta Johannspla­tz, dal nome dell’arciduca austriaco Giovanni, per essere poi intitolata, nel 1901, al già

citato Walther von der Vogelweide. Non durò molto. Dopo l’annessione dell’Alto Adige all’Italia (1920), fu chiamata Piazza Vittorio Emanuele III e solo nel secondo dopoguerra venne ripristina­to il nome del poeta tedesco.

Il Duomo

Sul lato meridional­e di Piazza Walther si erge il profilo gotico-romanico del Duo mo di Bolzano, dedicato a Santa Maria Assunta ed eretto nel XV secolo sui resti di altre tre chiese, la più antica delle quali è una basilica paleocrist­iana del IV secolo d.C. Lo stile è singolaris­simo, probabilme­nte frutto della collaboraz­ione fra maestranze lombarde e sveve. All’esterno,

lungo il fianco settentrio­nale della chiesa, è possibile ammirare una particolar­ità davvero unica nel suo genere: la Porticina del Vino (il Leitacher Törl), ornata non a caso da statue di vignaioli in abiti d’epoca, perché nel Trecento alla parrocchia era stato concesso il diritto di vendere il prezioso nettare. A proposito di vino… Per un buon bicchiere o, ancora meglio, per gustare le specialità locali, l’ideale è fare una passeggiat­a fino alla pittoresca Via dei Bottai, dove si trova la gran parte delle locande storiche della città, con le caratteris­tiche insegne in ferro battuto che sporgono sulla via in modo da attrarre l’attenzione dei passanti, soprattutt­o di quelli affamati.

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Nell’altra pagina: uno scorcio di Piazza delle Erbe. A lato: affreschi all’interno di Castel Roncolo.
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A lato: i vigneti intorno a Bolzano e sullo sfondo il gruppo del Catinaccio.
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