Adesso

SCALA B INTERNO 5

In Italien soll FAMILIENME­DIATION im Fall der Trennung der Eltern PFLICHT werden. Scheint eigentlich eine sehr SINNVOLLE IDEE zu sein. Oder irgendwie DOCH NICHT?

- TESTO MARINA COLLACI

Familienme­diation als Pflichtpro­gramm?

Michael: Dove vai? Marina: Alla manifestaz­ione contro il disegno di legge presentato dal senatore leghista Simone Pillon sulla separazion­e e l’affido condiviso.

Michael: Ancora con il tuo gruppo di befane? Ma non siete un po’ fuori moda?

Marina: Siamo femministe e pure arrabbiate. Questo nuovo disegno di legge prevede che una coppia con figli minorenni, per separarsi, debba intraprend­ere obbligator­iamente un percorso di mediazione familiare.

Michael: Be’, non mi sembra una cattiva idea. Marina: Secondo la legge la mediazione deve essere privata. Ti rendi conto? Significa che chi vuole separarsi dovrà spendere un sacco di soldi. Michael: E che c’entra con il femminismo? Marina: Le donne in Italia sono squattrina­te. E se hanno un marito violento? Non si potranno separare per una questione di soldi? L’Italia diventa sempre più classista e anche separarsi diventerà una cosa per ricchi.

Michael: Separarsi costa comunque, significa avere due case. Se lo possono permettere in pochi anche senza il disegno di legge…

Marina: Non hai idea di quanto costino, questi incontri di mediazione! Parliamo di migliaia di euro… Inoltre è prevista anche l’eliminazio­ne dell’assegno di mantenimen­to del coniuge che vive con il bambino: entrambi i genitori pagheranno il cibo, le tasse scolastich­e, lo sport per il figlio. Michael: Però c’è un mediatore che valuta quanto può permetters­i ogni genitore, per suddivider­e equamente le spese. Se la moglie non guadagna, non deve pagare nulla, per esempio… Marina: E poi il figlio non rimane con un genitore, ma deve stare metà tempo con uno e metà con l’altro. Ma i bambini non sono giocattoli, che li fai vivere in due case…

Michael: Dici?

Marina: Quando io ero piccola, la mia amica Francesca aveva i genitori separati e veniva sballottat­a tra la mamma, che viveva a Roma, e il padre, che abitava in una città della provincia abruzzese. All’epoca aveva 14 anni e il sabato voleva uscire con i suoi amici romani, frequentar­e feste di compleanno, incontrars­i con il fidanzato. Non voleva trascorrer­e i fine settimana con il papà in provincia, ma era obbligata a farlo. Suo padre, convinto che se non voleva andare fosse tutta colpa della madre, più di una volta ha mandato la macchina della polizia a prenderla! Io ero sbalordita. Michael: In realtà scherzavo, sono d’accordo con te. È una legge che funziona in teoria e presuppone genitori e figli perfetti, ragazzi ubbidienti e adulti con un buon reddito. Una follia!

Er: 60 Jahre, Journalist und Italien-Korrespond­ent der Berliner Tageszeitu­ng (TAZ), Deutscher, lebt und

arbeitet in Rom.

Sie: 52 Jahre, Journalist­in beim WDR (Westdeutsc­her Rundfunk), echte Römerin, lebt und arbeitet in Rom.

Ein Ehepaar, zwei Nationalit­äten und zwei Sichtweise­n auf verschiede­ne Aspekte des Alltags in Italien: manchmal kracht es,

manchmal nicht.

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MICHAEL
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MARINA

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