CAPIRE L’ITALIA
Besser auf Holz klopfen oder Eisen berühren?
Per capire come e quando si usa l’espressione toccare ferro, che di solito viene accompagnata dal gesto delle corna, può aiutare un breve dialogo. Mario e Luca, studenti, si incontrano al bar vicino all’università. “Allora Mario, come va? Tutto ok?” “Sì, ma sono preoccupato per l’esame di oggi”. “Tranquillo, vedrai che andrà bene”. “Sì, lo spero, tocchiamo ferro”. Ecco, quel toccare
ferro è un gesto scaramantico che, accompagnato dal gesto delle corna, equivale a un’invocazione alla fortuna perché ci preservi da ogni disgrazia. Mentre nei paesi anglosassoni è più comune toccare il legno, in Italia ci si affida al ferro, immagine che evoca la forza e richiama l’idea della spada, simbolo di difesa e protezione. Vero, anche se il ferro a cui ci si riferisce è in realtà quello di cavallo, noto come portafortuna anche fuori d’Italia. La tradizione vuole che un giorno a San Dunstano (Dunstan, arcivescovo di Canterbury, X secolo) si sia presentato il diavolo, chiedendogli di ferrare il suo cavallo. Accortosi di avere di fronte il demonio, con uno stratagemma Dunstano, invece che al cavallo, inchiodò il ferro agli zoccoli del diavolo, con martellate così forti che il demonio lo implorò di smettere. Così
Dunstano gli strappò la promessa di non entrare nelle case con un ferro di cavallo appeso sulla porta. La tradizione vuole che il ferro porti fortuna solo se è appeso con le estremità rivolte verso l’alto.