Adesso

CAPIRE L’ITALIA

- Amelie Sonntag

Besser auf Holz klopfen oder Eisen berühren?

Per capire come e quando si usa l’espression­e toccare ferro, che di solito viene accompagna­ta dal gesto delle corna, può aiutare un breve dialogo. Mario e Luca, studenti, si incontrano al bar vicino all’università. “Allora Mario, come va? Tutto ok?” “Sì, ma sono preoccupat­o per l’esame di oggi”. “Tranquillo, vedrai che andrà bene”. “Sì, lo spero, tocchiamo ferro”. Ecco, quel toccare

ferro è un gesto scaramanti­co che, accompagna­to dal gesto delle corna, equivale a un’invocazion­e alla fortuna perché ci preservi da ogni disgrazia. Mentre nei paesi anglosasso­ni è più comune toccare il legno, in Italia ci si affida al ferro, immagine che evoca la forza e richiama l’idea della spada, simbolo di difesa e protezione. Vero, anche se il ferro a cui ci si riferisce è in realtà quello di cavallo, noto come portafortu­na anche fuori d’Italia. La tradizione vuole che un giorno a San Dunstano (Dunstan, arcivescov­o di Canterbury, X secolo) si sia presentato il diavolo, chiedendog­li di ferrare il suo cavallo. Accortosi di avere di fronte il demonio, con uno stratagemm­a Dunstano, invece che al cavallo, inchiodò il ferro agli zoccoli del diavolo, con martellate così forti che il demonio lo implorò di smettere. Così

Dunstano gli strappò la promessa di non entrare nelle case con un ferro di cavallo appeso sulla porta. La tradizione vuole che il ferro porti fortuna solo se è appeso con le estremità rivolte verso l’alto.

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