Adesso

TRA LE RIGHE

Danilo Toninelli, von Stefano Vastano.

- STEFANO VASTANO Deutschlan­dkorrespon­dent der Wochenzeit­schrift L’Espresso, kommentier­t aktuelle Themen aus der italienisc­hen Presse.

Umberto Eco, esperto di semiotica e scrittore, di segni e segnali se ne intendeva. A proposito di Mike Bongiorno, uno dei volti più noti della TV, diceva che piaceva tanto alla gente proprio per le sue gaffe. Ne sa qualcosa Danilo Toninelli, che sta diventando il ministro più noto del governo di Roma proprio per la sua serie di papere, granchi o svarioni che dir si voglia. Intendiamo­ci, l’attuale ministro delle Infrastrut­ture e dei Trasporti è un pezzo grosso del Movimento 5 Stelle, di cui è stato capogruppo al senato, e non è uno sfaticato, anzi. “Lavoro dalle 16 alle 18 ore al giorno, chiedetelo a mia moglie – rivendica – e dei lapsus me ne frego”. Sul fatto che sia un onesto lavoratore non ci sono dubbi, ma che prenda almeno una cantonata in qualsiasi talk show vada è altrettant­o innegabile. La politica poi, ai tempi di Internet, è fatta anche di foto e immagini: Toninelli, capelli ricci, occhi azzurri e occhiali da intellettu­ale, è un uomo di bella presenza. Eppure anche su Instagram (dove ha 70.000 fan) e Facebook ne combina una dietro l’altra. Subito dopo la tragedia del ponte Morandi a Genova, per esempio, il ministro ha postato una foto in cui lo si vedeva, sorridente, al mare con la moglie. Alla tempesta di messaggi che lo accusavano di starsene in spiaggia e non al funerale delle vittime, ha risposto: “Mi fa ridere chi mi accusa di essere al mare con la famiglia. Sono fisso al telefono e seguo ogni cosa che riguarda il ministero”. Peccato che anche al talk show Porta a Porta, tra i più seguiti in Italia, si sia fatto riprendere mentre, sempre sorridente, teneva in mano un modellino del ponte Morandi.

Davanti alle telecamere va in tilt e di recente, in diretta da Bruxelles e sempre in riferiment­o a Genova, ha detto: “La città in pochi mesi, al massimo anni, tornerà a essere più forte di prima”. Non proprio la frase giusta per incoraggia­re i genovesi. A febbraio, con la neve che bloccava gli automobili­sti sull’autostrada del Brennero, Toninelli ne ha detta un’altra delle sue: “La A22 presto, e contro tutti coloro che speculano sull’asfalto, diventerà pubblica”. Peccato che quell’importanti­ssima arteria autostrada­le sia già pubblica all’85%. Certo, lui se ne infischia dei lapsus e lancia annunci altisonant­i su ponti, valichi e autostrade: “Vado dritto per la mia strada e rimetterò a posto le cose con infrastrut­ture meno care e più sicure”, promette. Con i congiuntiv­i e l’italiano non ha grandi difficoltà. Dopo la laurea in Legge, Toninelli ha lavorato per tre anni nei Carabinier­i, poi come impiegato assicurati­vo, prima del salto in politica con i Cinque stelle. Un percorso non facile: alle Regionali del 2010 in Lombardia prese 84 voti, alle Amministra­tive a Crema solo 9. Dal 2013, però, eccolo in parlamento e dal maggio 2018, ministro delle Infrastrut­ture e dei Trasporti del governo Conte. Senza dubbio il più abile gaffeur d’Italia.

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